Indagato per terrorismo il giovane italo-tunisino che ha accoltellato i tre militari nella stazione di Milano

Ismail Tommaso Hosni, il giovane italo tunisino che ieri sera ha accoltellato due militari e un agente alla stazione centrale di Milano, è indagato per terrorismo internazionale. Contro di lui era già stato aperto un fascicolo per tentato omicidio. All’esame del pool antiterrorismo un profilo Facebook riconducibile al giovane e contenente dei video che inneggiano all’Isis. E’ stato oscurato. Hosni, 20 anni, ha reagito con violenza alla richiesta di documenti.Due dei tre feriti sono ancora ricoverati.

Nato da padre tunisisno e madre italiana, il giovane ha nazionalità italiana. Ha precedenti per droga ed era già stato arrestato. Era stato in Tunisia fino al 2015. Nelle prime ore dopo l’aggressione ai tre militari, in ambienti  della questura di Milano si tendeva  ad escludere la matrice terroristica per l’aggressione avvenuta all’interno della stazione Centrale, dove il giovane – 20 anni, figlio di mamma italiana e padre magrebino – ha accoltellato un agente della Polfer e due militari dell’esercito durante un normale controllo dei documenti. Ismail Tommaso Hosni è stato arrestato subito, i feriti sono stati trasportati in ospedale in condizioni non gravi. L’agente semplice, 35 anni, è stato accompagnato al Fatebenefratelli con un taglio al braccio; il caporalmaggiore, 30 anni, con  un taglio alla clavicola destra, e il soldato semplice, 20 anni, colpito alla gola, entrambi al Sacco. (Nella foto un fermo immagine dell’aggressione ‘irato da un video della polizia) 

Il primo ad essere stato raggiunto dai fendenti dell’aggressore, che addosso aveva due coltelli da cucina (ma ne ha usato soltanto uno), è stato il soldato semplice. “Per fortuna sono riuscito a spostarmi in tempo”, ha detto ai colleghi che lo hanno contattato telefonicamente. Era in servizio in pattuglia mista assieme ai militari dell’operazione Strade Sicure. Alle 20 hanno notato il ragazzo all’altezza del mezzanino, di fronte al bar Segafredo. L’agente lo conosceva di vista perché frequenta la stazione e proprio lì, nel dicembre scorso, è stato arrestato per spaccio. I tre gli hanno chiesto i documenti, ma il ventenne si è scagliato immediatamente contro di loro senza proferire parola. La colluttazione è stata brevissima e l’uomo è stato poi bloccato da altri poliziotti arrivati in supporto. Inizialmente ha finto un malore ma il medico che lo ha soccorso ha escluso patologie o ferite.

Il caso è stato affidato alla Digos che sta eseguendo approfonditi accertamenti sui suoi legami. Gli agenti della Polfer, proprio in virtù della loro conoscenza anche solo visiva del ragazzo, hanno riferito che di recente aveva smesso di tagliarsi la barba. Un elemento che potrebbe aprire scenari ma che al momento è un puro dettaglio estetico senza alcun riferimento a possibili radicalizzazioni.

Sul posto, pochi minuti dopo l’episodio, è arrivato anche il questore Marcello Cardona, che si è precipitato in stazione appena ha sentito alla radio la notizia. Di recente è stato al centro delle polemiche per il blitz ordinato in stazione Centrale, un’operazione definita da molti “muscolare” e poco risolutiva. Proprio in risposta all’azione, sabato 20 maggio è stata organizzata una manifestazione dal titolo “Milano senza muri” a sostegno dei migranti. In serata il governatore lombardo Roberto Maroni ha chiesto “che la marcia prevista per sabato venga annullata, per rispetto al militare e al poliziotto ferito mentre stavano compiendo il loro dovere”.

Da parte sua il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha rivolto gli auguri di pronta guarigione ai due militari dell’Esercito e all’agente di Polizia che sono rimasti feriti. Il ministro della Difesa,  Roberta Pinotti,  è stata tenuta costantemente aggiornata sulla situazione. Si sta provvedendo ad informare le famiglie dei due militari e dell’agente. Non corrono pericolo di vita ma per gli inquirenti alcuni elementi emersi in relazione alle indagini sul giovane marocchino lascerebbero aperti molti dubbi.

Commenta per primo

Lascia un commento