E’ morta la quindicenne di Ischitella alla quale ha sparato l’ex convivente della madre, che poi si è ucciso. Le accuse della donna su Facebook

 Nicolina, ieri, intorno alle 7.30, stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a scuola, a Vico del Gargano, quando è stata avvicinata da Antonio Di Paola, che  le ha chiesto notizie della mamma, Donatella Rago, di 37 anni. Al rifiuto della ragazzina, l’uomo ha sparato colpendola al viso. Donatella Rago è stata raggiunta dalla notizia mentre si trovava in una località della Toscana, dove sieda rifugiata e aveva trovato un nuovo lavoro. Antonio Di Paola non si dava pace e voleva in tutti i modi ritornare insieme alla donna che di recente lo aveva denunciato due volte per minacce, l’ultima un paio di settimane fa. Nicolina Pacini, a causa delle condizioni di disagio familiare, viveva con i fratelli  a casa dei nonni ai quali erano stati affidati dai servizi sociali.

Il punto in cui la ragazza è stata ferita al volto da un colpo di arma da fuoco sparato a distanza ravvicinata dal Di Paola. (Foto Ansa di Franco Catullo).

Antonio Di Paola, che aveva piccoli precedenti penali, era stato denunciato dalla ragazzina un paio di volte, l’ultima un paio di settimane fa. La denuncia era stata presentata nella regione dove la donna si era trasferita, in Toscana, per le minacce subite dall’uomo. I nonni della ragazzina sono agricoltori in pensione. “Gente pacifica”, dicono in paese. “Persone – aggiungono – che non hanno mai fatto male a nessuno e che si prendono cura con amore dei propri nipoti”

“Spero che ti ammazzi bastardo lurido. Te la prendi con una ragazza di soli 15 anni, sei un rifiuto umano”: è l’invettiva che la mamma della ragazzina ferita ha lanciato, attraverso Facebook, all’aggressore della figlia. “I miei figli – aggiungeva – erano in affidamento ai miei genitori, ed io ho avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta. Io non c’ero, ma i miei che li avevano in affido dov’erano? Nicolina non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola”, scrive ancora Donatella Rago su Facebook. “E l’assistente sociale del Comune di Ischitella – accusa ancora – che mi aveva assicurato che dai miei stava benissimo? Complimenti!”. “L’avevo supplicata – aggiunge – di portarli in un altro posto perché sapevo che sarebbe successo tutto questo. Non mi ha ascoltato, anzi ha detto: ‘Stanno bene dove stanno’. Ora mia figlia è in coma farmacologico. Mio Dio ti prego, aiuta la mia unica stella, era l’unica figlia femmina che ho. Ti prego, ti prego, ti prego. Mio Dio! Ascolta la mia preghiera. Sono disperata, lei non c’entrava nulla”. La donna ieri aveva pubblicato su Facebook anche la foto dei suoi tre figli, e aveva scritto: “La mia forza, la mia vita, il mio ossigeno: siete tutto quello che ho, amori miei”.

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