Si è spenta a 98 anni la partigiana Lydia Franceschi, madre dello studente ucciso nel ’73 davanti all’Università Bocconi da un colpo di pistola sparato dalla polizia

Si è spenta, all’età di 98 anni, Lydia Franceschi, partigiana, insegnante, preside e madre di Roberto (foto a destra), militante del Movimento Studentesco, ucciso il 23 gennaio 1973 da un colpo di pistola sparato dalla polizia davanti all’Università Bocconi, dove si stava svolgendo un’assemblea del Movimento Studentesco. Lo rende noto Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano che alla figlia di Lidya, Cristina, esprime anche a nome dell’Associazione “commossa e affettuosa vicinanza.

 “Staffetta partigiana in gioventù, Lydia dedicò la seconda parte della sua vita alla strenua lotta per ottenere giustizia e verità dallo Stato per suo figlio – ricorda Cenati – Con il marito Mario e la figlia Cristina, Lydia decise di utilizzare il risarcimento ricevuto dal Ministero dell’Interno per dare vita alla Fondazione no profit Roberto Franceschi, che desse continuità agli ideali e ai valori civili e morali di Roberto“.

    “Ho avuto modo di conoscere Lydia e di apprezzare il suo instancabile impegno per far conoscere ai ragazzi delle scuole milanesi i principi della nostra Carta Costituzionale – sottolinea il presidente dell’Anpi milanese – Era sempre presente il 23 gennaio all’iniziativa che si svolge ogni anno all’Università Bocconi, a ricordo di Roberto. L’ho vista l’ultima volta il 23 aprile scorso, in piazzale delle Donne partigiane, all’inaugurazione del Monumento dedicato alle protagoniste milanesi della Resistenza. In quell’occasione Lydia, nonostante la malattia, non fece mancare il suo appassionato intervento“.

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