TEMPI SUPPLEMENTARI/ Scossone nel mini-torneo Champions: Inter e Roma scavalcano la Lazio grazie ai giovani. Under trascina i giallorossi, nerazzurri salvati da Karamoh

di FABIO CAMILLACCI/ Alla 24° giornata, ribaltone nel mini-torneo per la zona Champions League. Inter e Roma sfruttano la caduta della Lazio a Napoli e danno uno scossone nelle posizioni alle spalle delle due fuggitive Napoli e Juventus. Inter-Bologna 2-1, Roma-Benevento 5-2 e adesso: Inter 48 punti, Roma 47, Lazio 46. Se la lotta scudetto è avvincente, quella per la zona che vale la partecipazione alla prossima Coppa Campioni forse lo è ancor di più. Due posti per tre squadre. Nerazzurri e giallorossi devono ringraziare due giovani. Il Meazza esulta al gol vittoria di Karamoh, attaccante 19enne ivoriano naturalizzato francese; l’Olimpico si esalta per il giovane turco Gengiz Under, autore di due reti dopo quella decisiva di Verona e di un meraviglioso assist per il ritorno al gol di Dzeko. Straordinario l’attaccante che a Roma con esagerazione tipicamente capitolina, hanno già ribattezzato: “Il Dybala del Bosforo”. Per quanto si è visto però Roma e Inter restano due squadre convalescenti; anche se i giallorossi di Di Francesco hanno ritrovato la via del gol e le reti degli attaccanti (nel finale a segno anche Defrel). Non dimentichiamo che la squadra di Spalletti non vinceva in assoluto da oltre due mesi (Inter-Chievo 5-0), mentre la Roma non “espugnava” lo stadio amico da quasi due mesi (Roma-Cagliari 1-0). Quindi, il mini-torneo è avvincente ma finora è frequentato da squadre che non godono di ottima salute (a Napoli terza sconfitta consecutiva per la Lazio).
Il resto della domenica. Apre le danze un soporifero Sassuolo-Cagliari: 0-0 nel lunch match e un punto per uno che muove la classifica in chiave salvezza. Doppio 2-0 tra Marassi e Torino. La Sampdoria liquida il Verona (ancora a segno Quagliarella), il Toro batte l’Udinese. Il 91 rimane il numero fortunato di Laxalt: come all’Olimpico contro la Lazio lunedi scorso, l’esterno offensivo rossoblù pesca il jolly da tre punti all’ultimo respiro (91′) in casa del Chievo. In casa clivense è crisi nera: anche se sono sempre a +5 dalla zona retrocessione rischiano di essere risucchiati. Per la cronaca: Spal, Verona e Benevento occupano sempre le ultime tre piazze della graduatoria. Piccoli segnali di crescita però per il fanalino di coda sannita che nel primo tempo ha messo in seria difficoltà la Roma, prima di sciogliersi nella ripresa sotto i colpi di Under.
Il Napoli ribalta la Lazio e si riprende la vetta con un nuovo controsorpasso sulla Juventus. Milan, prove di scalata
di FABIO CAMILLACCI/ Se la Juventus batte due colpi, il Napoli ne batte quattro. Lazio ko al San Paolo: finisce 4-1 per gli azzurri il big-match della 24° giornata andato in scena di sabato. Più il cammino si fa difficile, più il Napoli capolista si esalta: nuovo controsorpasso alla Vecchia Signora. Più che un campionato di calcio sembra una gara della MotoGP. Contro la Lazio è entrata in campo una squadra tesa per la brutta ricaduta di Ghoulam (rottura della rotula), l’emergenza in difesa e il sorpasso momentaneo della Juve. Una squadra per di più tramortita dal vantaggio iniziale degli ospiti, cui però il Napoli con calma, sicurezza e un pizzico di fortuna ha saputo porre rimedio dando l’ennesimo segnale di forza al tornao. La condizione atletica dei partenopei ha fatto la differenza e questo per Sarri è un ottimo segnale in vista dello sprint scudetto. Mentre la Lazio, alla terza sconfitta consecutiva, chiude il match pericolosamente sulle ginocchia. Un brutto campanello d’allarme, soprattutto in vista del ritorno dell’Europa League. Da Fuorigrotta intanto arrivano altri segnali importanti: casuale pareggio in chiusura di primo tempo, raddoppio per una follia del difensore biancoceleste Wallace (clamoroso autogol), tris su carambola fortunata. Questo è proprio l’anno magico del Napoli. E all’ombra del Vesuvio sognano a occhi aperti e cantano festanti: “Un giorno all’impovviso m’innamorai di te!”-

Altri segni Napoli per lo scudetto. L’ottava vittoria consecutiva non è come tutte le altre. La settima rimonta di questo campionato pesa ancora un po’ di più, perché l’avversario era di alto livello, e la pressione pure, visto che la Juve aveva già giocato e vinto. Il Napoli però non ha paura. Sette rimonte, quindi: una identica un girone fa, quando la Lazio passò in vantaggio, sempre con De Vrij, e alla fine fu battuta ancora 4-1. Ma la squadra di Sarri era andata sotto anche con Atalanta (3-1 finale), Spal a Ferrara (3-2), Genoa a Genova (3-2), Sampdoria (3-2) e Bologna (3-1). Se un anno fa era andata in svantaggio 10 volte, riuscendo a vincere solo in una occasione, quest’anno la consapevolezza dei propri mezzi ha fatto un ulteriore step, e la “macchina sarriana” continua a macinare gioco, incurante del parziale: sette rimonte su 8 gare in svantaggio (solo la Juve ha retto).

Gli altri due ancitipi del sabato. Poker Milan a Ferrara. I rossoneri dopo il pareggio di Udine tornano a vincere espugnando per 4-0 il campo della Spal. La squadra di Gattuso torna in piena zona Europa League agganciando la Samp al 6° posto in attesa di Sampdoria-Verona. Decisiva un’altra doppietta del baby  bomber Cutrone. Il buon lavoro di “Ringhio” continua a dare ottimi frutti. L’allenatore milanista ha finalmente trovato la squadra titolare, salvo qualche sporadico nuovo innesto. La strada è quella giusta. Rammarico Crotone allo Scida: la compagine di Zenga passa in vantaggio ma si fa raggiungere dall’Atalanta che rallenta. Domenica il resto del programma “spezzatino”.

L’anticipo del venerdi. Il caos arbitro-Var e la dura legge dell’ex lanciano la Juventus a Firenze. Bernardeschi: dagli insulti alla perla

di FABIO CAMILLACCI/ La dura legge del gol cantavano gli 883 sul finire degli anni 90. All’Artemio Franchi di Firenze per l’anticipo del venerdi valido per la 24° giornata di Serie A, va in scena invece: la dura legge dell’ex. E’ infatti Federico Bernardeschi a lanciare la Juventus che batte 2-0 la Fiorentina volando momentaneamente in testa alla classifica in attesa di Napoli-Lazio.  Allegri lancia il grande ex viola titolare e lui ringrazia spaccando la partita con una punizione alla Dybala; un autentico tiro mancino per il portiere dei gigliati Sportiello, non esente da colpe. Un Bernardeschi tartassato di fischi e insulti da parte dei suoi ex tifosi, fin dal momento in cui è sceso dal pullman; ma lui, non si è curato di loro giocando in maniera scanzonata, così come aveva previsto alla vigilia il tecnico bianconero. Bernardeschi apre le marcature, Higuain chiude il conto: tutto questo nella ripresa. Breve nota: un anticipo al venerdi perchè la settimana prossima torna la Champions League e la Juve se la vedrà col Tottenham allo Stadium per l’andata degli ottavi di finale. Un aspetto che potrebbe aver condizionato i bianconeri non certo brillanti a Firenze. Senza dimenticare le tante assenze pesanti, nonostante la lunga e forte rosa juventina.

Le solite polemiche da Var. Ci risiamo: la pessima Var, o il pessimo Var fate voi, colpiscono ancora. Ribadiamo il concetto: con questa orribile “moviola in campo” non è più calcio, ma, football americano. Uno schifo che castra le emozioni, le bellezze del calcio. Uno schifo perchè la tecnologia è usata da schifo dagli arbitri di turno. Per questo ennesimo scempio ringraziamo l’ex presidente Figc Carlo Tavecchio che ne ha fatte più di Carlo in Francia. Così come continuano a farne più di Carlo in Francia i mediocri arbitri italiani. Già erano scarsi, ora siamo al parossismo perchè non sanno gestire la tecnologia. Minuto 18 del primo tempo: tocco di braccio di Chiellini su tiro di Benassi e Guida fischia un calcio di rigore per la Viola. Rigore che in realtà non verrà mai battuto. Veretout passa tre minuti abbondanti ad aggiustarsi il pallone sul dischetto, mentre l’arbitro resta agganciato all’auricolare in attesa di comunicazioni via Var. Il temutissimo “silent check”. Ma mi faccia il piacere! Così avrebbe esclamato il grande Totò, napoletano come Guida. A proposito, applausi pure al designatore che ha mandato un napoletano tifoso del Napoli ad arbitrare la Juventus. Questo è il risultato. Alla fine della fiera, penalty revocato per un fuorigioco di rientro di Benassi. Ma si può? E’ assurdo tutto questo: abolite questo aborto di Var per favore. Non se ne può più. E sia chiaro: non diciamo questo perchè c’è di mezzo Madama. Anzi, finora arbitri e Var hanno di gran lunga favorito il Napoli, aiutandolo a restare in vetta. Non si può vivisezionare in campo un episodio come accade nelle trasmissioni sportive. Questo è un altro sport, non chiamatelo calcio.

La perla di Berna e la mazzata del “Pipita”. Il caos arbitrale non demoralizza la Fiorentina che continua a spingere sull’acceleratore. La Juve contiene ma fa fatica a uscire dalla propria metà campo. Non a caso è la Viola ad andare nuovamente vicina al vantaggio prima dell’intervallo: Gil Dias in contropiede colpisce il palo dopo aver evitato l’intervento di Lichtsteiner. La partita a questo punto si accende per qualche fallo di troppo e anche per un testa a testa Milenkovic-Higuain (provocato dal giovane serbo). La svolta nella ripresa, quando il più fischiato e insultato dai fiorentini sugli spalti, diventa l’eroe della serata per i tifosi bianconeri. E’ l’11’ e Bernardeschi diventa uno e trino: prima si procura una punizione da buona posizione (fallo di Badelj), poi la trasforma nell’uno a zero. Nonostante la seconda mazzata della serata, la Fiorentina non si arrende e Pioli si gioca la carta Thereau. L’attaccante francese costringe subito Buffon a un intervento prodigioso dei suoi per evitare il pareggio. Allegri invece toglie Marchisio e inserisce Douglas Costa ridisegnando la squadra con il 4-4-1-1 e il brasiliano in versione Dybala. La Viola ci prova ancora con una conclusione di Badelj che diventa insidiosa perchè deviata da Benassi. I titoli di coda però li scrive Higuain, che al Franchi si esalta spesso: lanciato dal destro di Chiellini, l’argentino brucia Sportiello con un tiro chirurgico dei suoi. La dura legge del gol…

 

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