STADIO DELLA ROMA/ Indagato anche il sovrintendente Prosperetti: ispezione del Mibact. Il sindaco della Capitale: “Non sappiamo che fine farà il progetto”

Ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta relativa al progetto stadio della Roma. Ai suoi avvocati, il costruttore Luca Parmasi ha detto: “Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni, 24 ore al giorno, solo per realizzare un progetto”. Il proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle è tra i 9 arrestati nell’ambito di un’inchiesta su un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive. Indagato anche il sovrintendente Francesco Prosperetti, che si occupò del vincolo sulle tribune dell’ippodromo di Tor di Valle. Secondo la Procura l’ex capo segreteria del Ministro ai Beni culturali, Claudio Santini, avvicinò il sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi sul vincolo, vincolo che poi fu tolto. Il Mibact ha disposto un’ispezione. Parnasi oggi sarà sentito per l’interrogatorio di garanzia. Secondo quanto si apprende sarebbe intenzionato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Sempre oggi si terranno, a Roma, gli interrogatori di garanzia delle altre otto persone arrestate mercoledi, cinque delle quali sono detenute a Regina Coeli e tre ai domiciliari.

Il sindaco di Roma Virginia Raggi: “Non sappiamo che fine farà lo stadio”. Sul futuro dell’impianto la Raggi intervistata da Bruno Vespa a Porta a Porta ha precisato: “Gli atti della procedura sembrano tutti validi. Noi ci riserviamo di fare tutti gli approfondimenti del caso. Se non ci sono irregolarità a mio avviso si potrà andare avanti. Ho incontrato Luca Parnasi nella primavera 2017 negli incontri con l’AS Roma e Euronova. Che impressione ho avuto? Noi partivamo da posizione contrapposte: lui per mantenere le cubature, noi per ridurle. I tecnici del Comune e i tecnici di Eurnova hanno ripreso il progetto e si è iniziato a parlare di cubature. Lui (Luca Lanzalone ndr) ci ha aiutato sul fronte della normativa perché il precedente assessore più che dire ‘non si deve fare’ non faceva”. Intanto, Luca Anzalone travolto dallo scandalo si è dimesso da presidente dell’Acea (nella foto: la Raggi con Lanzalone).

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