di FABIO CAMILLACCI/ Finalmente è ufficiale: Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Lazio. Finalmente, perchè non se ne poteva più di questa pantomima-telenovela durata ben 12 giorni, visto che i primi contatti tra le parti risalgono al 28 maggio. Un parto più difficile e sofferto di quelli che nel 1978 passarono alla storia come gli “Accordi di Camp David” che videro l’allora presidente americano Jimmy Carter nella veste di mediatore tra arabi e israeliani in merito alla questione mediorientale.
Colpa dei tanti lacci e lacciuoli sollevati dalle parti in causa. Da una parte il patron biancoceleste Claudio Lotito e il direttore sportivo Igli Tare, dall’altra Sarri e i suoi legali. Però, a colpire non è stata tanto la durata delle trattative, ma, il modo in cui si sono svolte, tra finti annunci ufficiali (tweet sul profilo della Lazio poi rimossi) e un’ansia parossistica tra i tifosi biancocelesti, preoccupati che il tutto potesse saltare da un momento all’altro.
L’annuncio definitivo dell’accordo è arrivato in una maniera molto particolare. Sul Twitter laziale è apparsa l’emoji di una sigaretta con l’immagine di Maurizio Sarri, accanito tabagista. Stavolta Lotito ha deciso di svenarsi. Soprattutto per rispondere alla sponda giallorossa del Tevere che a inizio maggio ha annunciato l’ingaggio dello “Special One” Josè Mourinho. Francamente, dopo la beffa subita da “Inzaghino” che ha preferito andare all’Inter campione d’Italia al posto di Conte, il presidente della Lazio non poteva presentarsi con Iachini o Mazzarri.
I termini dell’accordo. Per Sarri, contratto biennale con opzione per un terzo anno. Percepirà tre milioni di euro a stagione più un altro milione attraverso vari bonus. Ricordiamo che Maurizio Sarri era fermo dall’agosto 2020 quando fu esonerato dalla Juventus dopo l’eliminazione dagli ottavi di finale di Champions League contro il Lione di Rudi Garcia. Al tecnico toscano-napoletano non bastò la conquista dello scudetto, il nono di fila per i bianconeri. Per accettare la Lazio, ha chiesto garanzie alla società: cioè giocatori adatti al suo calcio.
Il progetto Sarri-Lazio. L’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juve, si è detto sostanzialmente soddisfatto dell’attuale rosa biancoceleste, ma ha posto alcuni paletti chiedendo le conferme di big come Milinkovic Savic, Immobile, Acerbi e Luis Alberto. Ha chiesto anche cinque rinforzi importanti per passare dal 3-5-2 di Simone Inzaghi al classico 4-3-3 sarriano (che può diventare anche 4-3-1-2). Il suo vice come sempre sarà Giovanni Martusciello; lo staff prevede inoltre altri quattro collaboratori. Insomma, il nostro campionato perde Antonio Conte ma ritrova quattro big della panchina come: Mourinho, Allegri, Spalletti e Sarri. Prepariamoci ai fuochi d’artificio: era ora dopo tanto piattume.
Commenta per primo