E’ stata rilasciata, dopo aver pagato una multa, la giornalista della tv russa che ha fatto irruzione durante il tg agitando alle spalle della conduttrice un cartello contro la guerra in Ucraina

Si erano perdute le tracce a Mosca della giornalista russa Maria Ovsyannikova, che ieri ha fatto irruzione alle spalle della conduttrice del telegiornale della tv di Stato esibendo un cartello contro la guerra di Putin in Ucraina (come si vede nella foto a sinistra), ma poi si è appreso che è stata interrogata a lungo dalla polizia e poi, dopo aver pagato una multa di 30 mila rubli (circa 255 euro), è stata rilasciata. Lo ha detto il suo avvocato alla Cnn.

No alla guerra. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda, vi dicono bugie qui”, recitava il cartello mostrato in tv, che nell’ultima riga riportava la “firma”: «Russi contro la guerra».

In un primo momento si era detto che la donna era poi stata arrestata. Ma è ricomparsa con un video preregistrato nel quale attacca ancora più duramente il regime spiegando che in Russia sono stati tutti “zombificati”. «Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore. La responsibilià di questa aggressione è di una persona sola e questa persona è’ Vladimir Putin», si legge in un tweet che sta spopolando.

Maria Ovsyannikova in quel video (preregistrato)  ha spiegato alla France Press «Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici. Purtroppo ho lavorato al Canale Uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino. E ora mi vergogno molto. Scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti”,  conclude nel suo appello.

Le Nazioni Unite avevano chiesto alle autorità russe che la giornalista anti-guerra non venisse  punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola.  Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, aveva chiesto alle autorità russe di garantire  che la donna “non subisse rappresaglie“. Maria Ovsyannikova aveva rischiato 15 anni di reclusione, ma le ripercussioni avute dalla sua protesta a livello mondiale ha evidentemente hanno evidentemente spinto le autorità russe a più miti consigli. Anche perché  la giornalista aveva divulgato quel riferimento ai suoi genitori (madre ucraino e madre russa) che…”non stati mai nemici“.

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