SANREMO 2018/ Ancora spettacolo (con Virginia Raffaele) e grande musica con Paoli e i Negramaro. Sorpresa Mudimbi. Riammessi Meta e Moro

Stasera al Festival di Sanremo è stato il turno delle quattro “Nuove proposte”: in testa alle preferenze della giuria demoscopica (che vale per il 30%), Mudimbi (esibitosi in un rap scatenato, che strappa gli applausi); secondo Ultimo, terza Eva, quarto Leonardo Monteiro.

Alla fine della terza serata è stato rivelato il posizionamento per fasce dei 10 Big in gara, in base al voto della giuria della sala stampa. Nella zona blu, la più alta, si sono piazzati Max Gazzè, Lo Stato Sociale ed Ermal Meta e Fabrizio Moro (questi due definitivamente riammessi in gara). Nella zona gialla: The Kolors, Luca Barbarossa, Enzo Avitabile con Peppe Servillo. Infine nella zona rossa: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Mario Biondi, Giovanni Caccamo, Noemi.

Ma è Virginia Raffaele la sorpresa della terza giornata. L’attrice torna sul palco che l’ha già vista mattatrice in due edizioni, spuntando dalla platea interrompendo Baglioni mentre si accingeva ad eseguire una sua canzone al piano. Un omaggio a Claudio Baglioni “sex symbol”, che fa impazzire le signore, “quest’anno ci sono più milf all’Ariston che alle terme di Saturnia”, che è stato “il primo emo della storia” e ora è “ancora più bello, come il vino, ogni anno che passa invecchia”, che rappresenta “la storia del ‘900” e sembra “lo zio di Gianluca Vacchi” e ha portato al festival “la sua prima fidanzatina, quella che balla con Lo Stato Sociale”. Virginia Raffaele “mette in mezzo” il direttore artistico di Sanremo nel suo intervento al festival. Imita Michelle Hunziker e Ornella Vanoni (“Ho visto Gino dietro le quinte, abbiamo fatto l’amore io e Gino”), poi contagia Baglioni che la imita a sua volta facendo la parodia di Belen Rodriguez che ancheggia vistosamente. Il finale, esplosivo, è il duetto sulle note di Canto (anche se sono stonato).

Poi c’è stata l’emozione Negramaro.Dopo aver proposto Mentre tutto scorre La prima volta, Giuliano Sangiorgi rende

Marco, Domenico, Antonio, Massimo e Roberto. I cinque ragazzi de Lo Stato Sociale si sono esibiti, con attaccato alla giacca un cartellino che riportava uno dei nomi. Il riferimento è Domenico Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore, i cinque metalmeccanici della Fiat reintegrati dopo il licenziamento, dichiarato illegittimo, ma mai tornati in fabbrica, nonostante venga pagato loro regolare stipendio.

La canzone dell’amore perduto‘ in omaggio a Fabrizio De Andrè e ‘Il nostro concerto‘ di Umberto Bindi sono stati i grandi tributi alla canzone d’autore fatti sul palco di Sanremo dall’inedito trio Claudio Baglioni, Gino Paoli e Danilo Rea. Baglioni e Rea, uno al pianoforte bianco l’altro nero, hanno introdotto la canzone di De Andrè, prima che arrivasse in scena anche Paoli. Con la solita schiettezza, il cantautore genovese ha difeso la memoria di Bindi, “massacrato da quell’odio che esiste ancora per i diversi che non hanno qualcosa in meno ma qualcosa in più”, ha detto, introducendo ‘Il nostro concerto’, capolavoro inciso sia da lui che da Baglioni. “Avere la mia età – ha aggiunto Paoli, malinconico – vuol dire avere perso molti amici ma anche vedere la conclusione di storie come questa. Anni fa Arbore conduceva ‘Per voi giovani’ e aveva in trasmissione cinque cantautori ciascuno con una canzone. Mi chiese un parere ed io ne salvai solo uno che cantava ‘Signora Lia’ dicendo ‘quello è bravo e farà qualcosa, gli altri niente’. Ci avevo visto giusto”. Infine un sogno di Baglioni si realizza: cantare ‘Una lunga storia d’amore’ insieme a Paoli e con l’accompagnamento di Rea, pianista e amico di entrambi.

Ultimo colpo di scena: Meta e Moro restano in gara. “A seguito delle valutazioni effettuate, la Rai ritiene che non si debba escludere dalla gara la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro, in quanto conforme al requisito di novità previsto dal regolamento”, ha reso noto la Rai.

Commenta per primo

Lascia un commento