di FABIO CAMILLACCI/ Il Lecce allo stadio “Via del Mare” batte 2-1 lo Spezia e torna in Serie A. Distratto dai problemi giudiziari, il Palermo stecca col Cittadella. Al Barbera finisce 2-2 e i veneti agganciano l’ottavo posto che vale i playoff. Niente da fare per il Perugia nonostante il 3-1 alla Cremonese. Con Palermo e Cittadella vanno ai playoff promozione anche Benevento, Pescara, Verona e Spezia. Con Carpi e Padova invece retrocede in Lega Pro il Foggia. Playout salvezza tra Venezia e Salernitana. Questa la sintesi dell’ultima giornata del torneo cadetto andata in scena con tutte le gare in contemporanea. Tutto questo ovviamente in attesa di sapere cosa deciderà la giustizia sportiva sul Palermo, per il quale la Procura Federale ha chiesto la retrocessione in Serie C e la radiazione del patron Zamparini per irregolarità di bilancio commesse tra il 2014 e il 2017. Intanto, quello di oggi è stato un pomeriggio ricco di adrenalina che consente ai salentini di festeggiare la promozione diretta in Serie A insieme al Brescia.
La favola del Lecce. Uno stadio per cantare, quasi 30.000 spettatori per gridare la gioia di tutto il Salento (foto). La squadra di calcio diventa il simbolo dell’identità territoriale e attrae intere famiglie per un altro appuntamento con la storia. Questo Lecce, era passato nel tunnel della sofferenza, con il doppio salto indietro nel 2012 per la retrocessione in B sul campo e poi in Lega Pro per la combine nel derby col Bari. Come se il destino, per una sorta di compensazione, avesse segnato all’improvviso, un percorso verso la felicità: e il club salentino ha potuto festeggiare la seconda promozione consecutiva. Fabio Liverani come Gian Piero Ventura, l’altro stratega che, dal ’95 al ’97, fu capace di compiere l’impresa di conquistare alla guida dei giallorossi due promozioni di fila. Il popolo del “Via del Mare” ha esultato, tenendo testa al tentativo di aggancio del Palermo.
Lucioni leader del Lecce. Come un allenatore in campo, sicura guida per i compagni, Fabio Lucioni è stato il leader. Tornato in pista dopo aver scontato la squalifica per doping, il centrale difensivo ha garantito prestazioni di grande livello. A gennaio ha declinato la proposta del Sassuolo di De Zerbi (suo ex tecnico a Benevento), preferendo puntare a riprendersi la Serie A sul campo. Al fianco di Lucioni, ha giocato soprattutto Meccariello, più presente di Marino e Bovo, mentre sulle corsie esterne Venuti e Calderoni hanno assicurato ripartenze e rifornimenti. In un Lecce a trazione anteriore, più portato a costruire, creando sempre molte occasioni da gol, era quasi scontato che la difesa risultasse vulnerabile, più esposta alle iniziative avversarie. Ma Mancosu e compagni, strada facendo, hanno raggiunto un equilibrio quasi perfetto. Sino alla festa per la nona promozione in A. Il club di Sticchi Damiani ci ha preso gusto. Le paure e le sofferenze ormai sembrano davvero lontane. Lecce, è qui la festA, con la A finale rigorosamente maiuscola.
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