di FABIO CAMILLACCI/ A poco più di due mesi dall’inizio del Mondiale 2019 di Formula 1, la Ferrari volta pagina. Cambio della guardia nel ruolo di team principal: Mattia Binotto prende il posto di Maurizio Arrivabene che lascia dopo 4 anni di alti e bassi. Una sostituzione praticamente annunciata, alla luce del disastroso 2018 del Cavallino Rampante. E c’era già stato un segnale significativo in tal senso con la mancata conferma di Kimi Raikkonen. Arrivabene infatti avrebbe voluto mantenere il finlandese come spalla di Vettel; e invece, la Casa di Maranello ha deciso di puntare sul 21enne monegasco Charles Leclerc, un giovane pilota di talento secondo gli addetti ai lavori.
Chi è il nuovo team principal e cosa farà. Mattia Binotto: l’uomo d’ordine venuto dalla gavetta che sale sul ponte di comando della Ferrari con pieni poteri. Infatti, non sarà solo il nuovo capo della Gestione Sportiva, ma a lui, così come sottolineato nel comunicato ufficiale “continueranno a rispondere tutte le funzioni tecniche”. Questo significa che Binotto, già direttore tecnico della scuderia italiana, ricoprirà una doppia carica: responsabile del team in fabbrica e in pista, con vari delegati. Insomma, qualcosa di molto simile a quello che è stato Ross Brawn alla Mercedes; il nuovo team principal non farà stravolgimenti, ma solo aggiustamenti visto che tutte le grandi scelte del compianto Sergio Marchionne, con il modello di organizzazione orizzontale basato sulla promozione delle seconde linee e dei giovani tecnici italiani, erano condivise da Binotto. Scommesse vinte come quella di portare Enrico Cardile e Corrado Iotti dalla produzione al vertice dei settori aerodinamica e motori in F1.
Le sfide di Binotto. E’ molto probabile che il nuovo team principal Ferrari cambi qualcosa nella struttura del team sui circuiti. Ma la partita più importante Mattia Binotto dovrà giocarla sui tavoli della politica. Se infatti non faticherà a far sentire la sua voce nelle riunioni tecniche, sarà più difficile riuscirci in quelle strategiche sui regolamenti del futuro legati al rinnovo del Patto della Concordia con Liberty Media e Fia. In questo dovrà essere affiancato da qualcuno più influente di lui a Maranello. Ecco perchè la permanenza di Louis Camilleri come amministratore delegato è fortemente in dubbio. Nella Ferrari è cambiato molto negli ultimi mesi e molto potrebbe ancora cambiare. Uomini importanti come Massimo Rivola, il capo dell’Academy piloti passato all’Aprilia, sono andati via. E altri potrebbero tornare. Staremo a vedere.
La Ferrari 2019 e le tappe della stagione. La nuova “Rossa” verrà svelata il 15 febbraio prossimo, intanto la Formula 1 ha il suo calendario per il nuovo anno. Saranno 21 i Gran Premi in programma, gli stessi del 2018 con la conferma della Germania, messa in dubbio qualche mese fa, e invece presente anche nel 2019. Poche le novità rispetto alla stagione in corso: anticipato il via che ci sarà come di consueto a Melbourne col GP d’Australia, ma il 17 marzo, ovvero una settimana in anticipo rispetto al solito per evitare la concomitanza con l’inizio della stagione dell’Australian Football League. Tutto questo in attesa dei primi test invernali che ci diranno già molte cose per capire se la Ferrari ha speranze di colmare il gap con la super Mercedes che domina da anni la Formula 1.
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