Ritrovata morta nella boscaglia che costeggia l’autostrada Messina-Palermo la dj scomparsa dopo un lieve incidente stradale. Ancora nessuna traccia del figlio di 5 anni

Viviana Parisi, 43 anni, e il figlio di 4 anni, scomparsi dopo essere stati coinvolti in un incidente stradale sull’autostrada A20 Messina-Palermo, all’altezza di Caronia, sul viadotto Pizzo Turda.

E’ della dj Viviana Parisi il cadavere trovato nel pomeriggio nei boschi attorno a Caronia adiacenti al tratto autostradale della Messina-Palermo dove era stata trovata la sua auto. Secondo quanto si apprende da fonti investigative la conferma è arrivata dalla fede che la donna aveva al dito e dalle scarpe indossate. Saranno eseguiti l’esame del dna e l’autopsia sul corpo di Viviana.

Ancora nessuna traccia, invece, del piccolo Gioele di 4 anni, che era con la mamma al momento della scomparsa. I vigili del fuoco stanno continuando le ricerche del  bambino scomparso con la madre il 3 agosto scorso.

Il corpo di Viviana Parisi è stato trovato a 500 metri dall’autostrada. Gli investigatori vogliono appurare che cosa ha fatto la donna nei 20 minuti trascorsi tra la sua uscita dal casello autostradale di Sant’Agata di Militello e il suo rientro in autostrada. La speranza è che la donna abbia affidato il bambino a qualcuno. Accanto a questo filo di speranza vi è però anche la terribile ipotesi che il bambino sia morto e il suo corpo straziato dai cinghiali. Il medico legale, infatti, ipotizza che Viviana Parisi sia morta lo stesso giorno della scomparsa e che il suo corpo, oltre al deperimento per cause naturali e climatiche, sia stato sfigurato da animali selvatici. Sul cadavere, irriconoscibile e in stato di decomposizione, un paio di pantaloncini jeans, una maglietta e un paio di scarpe bianche: una era al piede l’altra è stata trovata vicino al cadavere, che giaceva bocconi tra gli alberi di una boscaglia non molto distante dal punto dell’autostrada A20 da cui Viviana si è allontanata.
Nessuna segno, invece, che nella zona possa esserci anche il bambino. Soccorritori e investigatori stanno setacciando i boschi ma del piccolo Gioele non c’è alcuna traccia Le ricerche sono riprese con un massiccio impegno di uomini, mezzi e cani molecolari e proseguiranno per tutta la notte.

L’area, divisa per reticoli, è di oltre 300 ettari. Le esplorazioni si svilupperanno a partire dal punto in cui è stato ritrovato il cadavere. In linea d’aria è a meno di un chilometro dalla galleria Pizzo Turda nel quale Viviana ha avuto il lieve incidente con il furgone degli impiegati di una ditta di manutenzione. Secondo la ricostruzione degli operai, che si sono subito fermati per deviare il traffico, la donna avrebbe proseguito per un tratto e poi sarebbe scomparsa. I vigli del fuoco hanno seguito le sue tracce per alcune centinaia di metri. La logica avrebbe voluto che la donna imboccasse un varco sul lato destro della carreggiata. Invece, la posizione del cadavere indica che abbia lasciato a piedi l’autostrada scavalcando il guard rail a sinistra. Da qui si sarebbe allontanata per alcune centinaia di metri prima di trovare la morte nella boscaglia vicina. Gli operai sostengono che era sola (altri dicono che fosse con il figlio). Resta da capire a questo punto dove sia finito il piccolo Gioele.

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