RIFORMA DELLA SCUOLA: ecco che cosa cambia con i decreti attuativi

Il consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva gli otto decreti attuativi della legge 107 di riforma della scuola. I provvedimenti disegnano le nuove modalità per la maturità (a partire dal 2019) e per diventare insegnanti,  le modifiche all’istruzione professionale, nuove risorse per il diritto allo studio e introducono novità per l’educazione della fascia 0-6 anni, per le scuole all’estero e per l’inclusione degli alunni disabili.

I provvedimenti “qualificano ulteriormente il sistema di Istruzione del nostro Paese”, ha detto la ministra Valeria Fedeli (foto) ricordando che essi “sono il frutto di un lungo lavoro di consultazione” e di un “ampio confronto che è servito a migliorare e arricchire i testi”.

“E’ fondamentale – aggiunge Gentiloni – dare ai nostri concittadini la sicurezza che il governo mette in pratica, mantiene, sviluppa, le decisioni che hanno caratterizzato l’azione di questi anni. Lo abbiamo fatto oggi sulla scuola, lo faremo domani a Milano con il lancio del progetto Casa Italia per una grande opera di prevenzione nel Paese” .

Ecco che cosa cambia

NUOVA MATURITA’ NEL 2019 – Se le novità per i cicli inferiori entreranno in vigore già nel 2018 per la nuova maturità bisognerà aspettare il 2019: c’è bisogno di più tempo, infatti, perché vada a regime l’alternanza scuola lavoro e perché vengano riformulate le nuove prove, dopo la scomparsa del quizzone. Le prove Invalsi, che testeranno anche la conoscenza delle lingue straniere, non saranno incluse né nell’esame di terza media né in quello di diploma, ma saranno obbligatorie per gli studenti. Aumenterà il peso del credito scolastico.

RISORSE PER ASILI NIDO – Ammonta a oltre 600 milioni il pacchetto di risorse stanziate per la delega 0-6 anni che fa transitare dal welfare al sistema educativo e scolastico gli asili nido, assicurando ai Comuni il denaro per la loro gestione.

PER INSEGNARE, DOPO LA LAUREA CONCORSO – Con il nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento chi aspira a fare l’insegnante in tre anni entrerà direttamente in ruolo e la fase transitoria permetterà ai docenti di seconda e terza fascia con 3 anni di servizio di essere stabilizzati.

TETTO PER CLASSI CON ALUNNI DISABILI – Nel decreto relativo all’inclusione il tetto degli studenti per classe resta quello attuale (con un numero massimo di 20 alunni per classe in presenza di uno studente con grave disabilità), vengono snellite le pratiche burocratiche e garantiti insegnanti di sostegno più formati e preparati.

RISORSE PER DIRITTO STUDIO – Passano da 10 a 30 milioni. Serviranno all’erogazione di borse di studio a favore degli studenti iscritti agli ultimi due anni delle Superiori, per l’acquisto di libri di testo, per la mobilita’ e il trasporto, per l’accesso a beni e servizi di natura culturale. Esonero dalle tasse scolastiche per gli studenti delle quarte e delle quinte Superiori (si parte nel 2018-2019). Carta dello studente anche per chi frequenta Accademie e conservatori.

RESTYLING DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE – Nei percorsi dell’istruzione professionale arriva il 2+3: biennio unico e triennio unico, superando così l’attuale articolazione dei cosiddetti “due bienni più uno”. Gli indirizzi passano da 6 a 11 e vengono rafforzate le attività di laboratorio (comprese le esperienze di scuola-impresa e di bottega-scuola).

VALORIZZAZIONE DEL MADE IN ITALY – Musica e danza, teatro e cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative e design, scrittura creativa sono alcune delle arti che verranno potenziate negli istituti scolastici. E l’alternanza Scuola-Lavoro potrà essere svolta presso soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione e produzione artistica.

SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO – In arrivo 50 nuovi insegnanti negli istituti italiani oltre confine che potranno partecipare ai bandi relativi al Piano nazionale scuola digitale. Rivisto il periodo di permanenza fuori dei docenti (6+6 con pausa in mezzo, salvo modifiche dell’ultima ora).

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