Renzi all’assemblea di Confcommercio accolto da fischi. La sinistra Pd: separare le cariche

Renzi e Confcommerciodi LUCA DELLA MONICA Una selva di fischi, misti a tiepidi applausi di circostanza,  ha accolto Matteo Renzi all’assemblea nazionale della Confcommercio a Roma, dove il capo del governo si è presentato ritenendo di essere forte di alcuni contraddittori dati (*che citeremo più avanti) offertigli dall’Istat, sempre pronto, per le occasioni in cui il capo del governo ha necessità di far sfoggio di ottimismo, a sfornare statistiche pasticciate quanto improbabili.

Ai commercianti, avviliti dalle continue chiusure di esercizi per il calo dei consumi, Renzi ha replicato prima facendo la vittima (il mio stipendio netto è di soli cinquemila euro al mese) poi prendendo  “l’impegno a non aumentare l’Iva nel 2017”. “Fischiatemi pure, ma credo nella politica con la P maiuscola, dovete credere nella politica”, ha detto. “Più coraggio e meno tasse, sono d’accordo. Tutto sta a capire come fare”, aggiunge Renzi. Gli 80 euro una “mancia elettorale?”. La platea fischia ancora. “So che non erano apprezzati da voi, ma li rivendico. Sono una misura di equità sociale”. Ma si è visto come in realtà è andata a finire, con l’obbligo della restituzione da parte di coloro che li hanno ricevuti perché… troppo poveri.

E comunque ci ha pensato anche il presidente di Confcommercio , Sangalli, a smentire l’ottimismo del capo del governo, e quello del presidente della Repubblica, Mattarella (che nel suo messaggio  di saluto aveva incautamente parlato di ripartenza): “Siamo – ha detto Sangalli –  di fronte ad una ripresa senza slancio e senza intensità, una ripresa senza mordente” che resta nel “crepaccio tra stagnazione e crescita”. Sul fisco sono stati fatti “passi in avanti” ma, prosegue, manca “una visione organica”. In Italia servono “270 ore per gli adempimenti amministrativi”. Poi ha avvertito: “Spostare la tassazione sulle cose, quindi aumentare l’Iva, è come lanciare un boomerang”. La via da seguire è “una solida ripresa” dei consumi.

I contorti dai Istat. Con i soliti arzigogoli contabili, l’Istat oggi ha sfornato dei dati che – mischiando la lana con le pere – dovrebbero dimostrare una crescita dell’occupazione per poi di fatto negarla. Ha detto che “si registra nel primo trimestre un aumento dell’1,1% su base annua, cioè  242.000 occupati in più”. Ma poi afferma che “su base trimestrale il report Istat sul mercato del lavoro rileva invece un aumento pari allo 0,1%”, cioè nulla. E ancora: “Fondamentale l’apporto venuto dall’occupazione a tempo indeterminato (+341.000),mentre risulta stabile quella a termine”, cioè si tratta dei contratti precari trasformati in contratti a tempo indeterminato per sfruttare gli incentivi pubblici. Infatti gli aumenti occupazionali riguardano gli ultra cinquantenni, cioè persone già occupate. Poi aggiunge l’Istat: calano gli inattivi, ma cresce la quota di coloro che non cercano più un lavoro o sono indisponibili per un’occupazione. Infatti la conclusione è che “il tasso di disoccupazione è stabile all’11,6%”. Quindi nessun aumento.

La sinistra Pd: separare le cariche

di segretario Pd e capo del governo.

La sinistra Pd proporrà la separazione tra la carica di segretario del partito e quella di presidente del Consiglio. L’occasione dovrebbe essere la convention nazionale convocata per il 24 giugno, cioè 5 giorni dopo il ballottaggio per i sindaci nella maggiori città.  Fino al 19 giugno l’impegno in campagna elettorale sarà comunque al fianco dei candidati sindaco del Pd. Poi la convention il 24 giugno per tracciare un bilancio del voto e lanciare i temi che segneranno la fase congressuale del partito.

E’ questa la ‘road map’ decisa dai parlamentari dell’area della minoranza Pd Sinistra riformista: una trentina di deputati e senatori riunitisi nella sede della fondazione Nens, che hanno ribadito, a quanto si apprende, un giudizio assai negativo sul primo turno delle amministrative.

Il 24 giugno potrebbe anche essere lanciata la candidatura di Roberto Speranza al congresso per la carica di segretario, anche se – sottolinea un deputato – nei fatti quella candidatura “è già in campo”. Alla presenza di quadri locali del partito e di amministratori, si torneranno ad affrontare tutti i temi al centro dell’agenda: dal referendum costituzionale alla prossima legge di stabilità.

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