LA TIGRE DELLA MALESIA/ Formula 1, a Sepang trionfa Verstappen davanti a Hamilton che consolida la vetta della classifica. Terzo Ricciardo. Ferrari: un’altra gara da dimenticare

di MARCO VALERIO/ Una trasferta maledetta per la Ferrari, un altro weekend da dimenticare per Maranello. Kimi Raikkonen che non riesce nemmeno a partire, Sebastian Vettel che dopo aver compiuto una grande rimonta, finita ai piedi del podio (cosa che accresce il rimpianto per un GP che poteva essere vinto) si sperona nel giro di rientro con Lance Stroll, danneggiando pesantemente la macchina. Se il cambio risulterà rotto, Seb perderà almeno 5 posizioni sullo schieramento anche nel prossimo GP. Di chi è la colpa? “Mi è venuto addosso”, ha detto a caldo Lance Stroll. Di certo quando la sua Williams ha incontrato la Ferrari, il canadese era davanti.

Maranello dunque protagonista nel bene e nel male. Male perché l’affidabilità in questa gara è stata davvero preoccupante, nel bene perché le prestazioni mostrate sul tracciato di Sepang sono state così impressionanti da lasciar sperare che il campionato possa restare vivo, anche se Hamilton, secondo al traguardo, ha aumentato di 6 punti il proprio vantaggio, ora sono 34 quando ne restano in palio 125. Lewis, in realtà si è ritrovato tra le mani una Mercedes meno efficace e solo nei primi giri è riuscito a tenere testa a un arrembante Max Verstappen che centrando il secondo successo in carriera, si è fatto il più bel regalo dell’anno. Un guasto relativo probabilmente alla batteria, come detto, ha tolto prima ancora del via Raikkonen dalla corsa: il finlandese ha accusato una mancanza di potenza a circa mezz’ora dal via quando andava a schierarsi, la macchina è stata posizionata in prima fila lo stesso nella speranza di poter riparare il guasto, ma come era accaduto 24 ore prima per Vettel non c’è stato nulla da fare. Ricciardo che a inizio gara ha perso lo spunto buono (aveva campo libero davanti a sé) si è guadagnato il podio resistendo alla rincorsa di Vettel che con le gomme supersoffici guadagnava sui top 3, un secondo al giro. Poi il degrado delle mescole rosse e il mestiere (l’australiano ha tirato una mega staccata nel doppiaggio di Alonso) hanno fatto il resto.

Vettel deluso per il mancato podio. Una grande rimonta, chiusa al 4° un posto ai piedi del podio, con l’appendice amara della collisione con Stroll nel giro di rientro (investigata, ma senza ulteriori sanzioni) che gli ha sfasciato la parte posteriore sinistra della Ferrari: per Vettel è stato un GP di Malesia agrodolce: “All’inizio sono stato bloccato un po’ dietro Alonso, ma lui aveva la doppia scia delle Haas e ho faticato un po’ con l’aderenza, poi la macchina è stata veloce ed è andata benissimo. Sono contento del risultato, ma sarebbe stato bello salire sul podio. Io avevo buone sensazioni in macchina anche quando cercavo di spingere per trovare qualcosa di più. Per il podio ho avuto una mezza opportunità su Ricciardo in rettilineo ma ero troppo lontano”. Di segnali positivi però ce ne sono e Seb non lo nasconde: “La cosa molto positiva è la velocità della macchina, la più rapida. È un peccato che Kimi non sia potuto partire, il risultato della squadra non è buono, ma poteva essere un week end molto promettente. Affidabilità? Non so se io e Kimi abbiamo avuto lo stesso problema, ma di solito le cose ci vanno abbastanza bene su quel fronte, quindi è dura accettarlo”.

La collisione Vettel-Stroll. Sull’episodio Vettel è lapidario: “Non so, dovete chiedere a lui io non credo stesse guardando in quel momento, semplice”, chiude Seb. Così la versione del canadese della Williams: “Io stavo facendo un giro normale per rientrare ai box, ma lui stava spingendo ancora. Io pensavo solo a fermare la macchina per arrivare ai box, non ad altro..”.

Raikkonen subito out. Gara mai iniziata per Raikkonen, fermo sulla seconda casella della griglia di partenza e poi ai box per problemi sulla sua Ferrari: ” Non so bene cosa sia accaduto, ovviamente è stato un problema grave che ci ha fermato. Fa male uscire così perché la macchina era molto competitiva e aveva il potenziale per andare forte: è la prima volta che mi succede una cosa del genere, sappiamo che i problemi possono esserci, ma ora doppiamo analizzare tutti i dati per capire cosa sia accaduto”. Prossima tappa: domenica 8 ottobre in Giappone: è una corsa contro il tempo quella della Ferrari, non solo contro Hamilton e la Mercedes. La “rossa” è veloce ma mancano solo 5 gare al termine e Lewis ha un vantaggio cospicuo.

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