REAL, LA CADUTA/ Champions League al Bernabeu: un grande Ajax fa calare il sipario sul meraviglioso ciclo vincente madridista. Nel G8 d’Europa anche il Tottenham che elimina il Borussia Dortmund

di RAFFAELE CICCARELLI*/ Tre Champions League consecutive, quattro nelle ultime cinque edizioni, tredici vittorie complessive. È l’impressionante score con cui il Real Madrid si è presentato a questa ennesima edizione della Coppa regina, ambita da tutte le grandi squadre europee. Favorita d’obbligo, ma alla Casa Blanca hanno sottovalutato alcuni segnali a inizio stagione, probabilmente già durante la scorsa, che avrebbero dovuto allertare l’ambiente: il logorio di molti campioni, soprattutto l’addio di Cristiano Rinaldo e di Zinedine Zidane. Un peccato di presunzione non nuovo a quelle latitudini, a cui non si è voluto porre rimedio, con i sinistri bagliori del declino che si erano visti sparsi durante questa temporada, con la confusione tecnica ingenerata dal frettoloso ingaggio di Julen Lopetegui, danneggiando anche la Nazionale per l’operazione compiuta nell’immediata vigilia del Mondiale di Russia, poi frettolosamente accantonato per la solita soluzione interna, che stavolta vedeva portare alla guida tecnica Santiago Solari, virtuoso quando giocava ma tecnico in divenire, sicuramente non dello stesso carisma di Zidane o di Antonio Conte, probabile successore non ingaggiato.

Una stagione in fumo nel giro di una settimana: fuori da tutto in sette giorni, Copa del Rey, Liga e ora Champions. Il risultato tecnico di cui sopra, in poco tempo ha portato all’eliminazione dalla Coppa nazionale, al repentino abbandono della lotta scudetto, con soprattutto il Barcellona che ha letteralmente passeggiato contro i Blancos e le speranze di evitare il fallimento affidate proprio alla Champions. La quale sembrava ancora territorio di conquista per il Real, opposto negli ottavi all’Ajax, soprattutto dopo la cinica vittoria di Amsterdam. Anche questa partita, però, aveva mostrato crepe inascoltate, a lungo Modric e compagni sono stati sotto scacco degli olandesi, ma poi la vittoria era arrivata. Nel ritorno, però, non si è più potuto nascondere il bluff. Gli ajacidi hanno messo in campo tutta la loro gioventù, fatta di freschezza, spavalderia, oltre che di innegabile bravura tecnica, e allora al “Santiago Bernabeu” è stato esorcizzato anche il mitico miedo escenico.

Ajax, corsi e ricorsi storici. Gli olandesi non sono certo una novità, dominanti agli inizi degli Anni Settanta, quattro Coppe complessive in bacheca e depositari di un calcio nuovo all’epoca, il Calcio Totale dei mitici Rinus Michels e Johan Cruijff, di cui ora mostrano la versione aggiornata ai tempi. Conoscendo come funzionano le cose in Europa, con i ricorsi e i cicli storici che puntualmente si ripetono come da storica lezione machiavellica, non ci meraviglieremmo se questa sconfitta, ed eliminazione, del Real Madrid nei confronti dell’Ajax, non possa rappresentare un vero e proprio passaggio di consegne. Nell’altro match in programma nel martedi di Champions, passa facilmente il turno il Tottenham, che dopo il tre a zero dell’andata contro il Borussia Dortmund, si è andato a imporre anche in Germania con un gol del solito Harry Kane, certificando, anche qui, la crisi dei renani, agganciati in campionato anche dal Bayern Monaco, dopo quella che sembrava una cavalcata trionfale in Bundesliga. Ajax e Tottenham: le prime due squadre a volare nel G8 d’Europa.

*Storico dello sport

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