REAL INQUIETO/ Sorpresa Zidane: saluta e studia da c.t. della Francia. Pochettino a Madrid? “Casa Blanca”, dopo il trionfo Champions da risolvere anche le grane CR7 e Bale. Sogno Neymar

di FABIO CAMILLACCI/ Real Madrid: in 5 giorni dalla leggenda al caos, dalla3° Champions League di fila (la quarta in 5 anni) all’estate più calda per il presidente Florentino Perez che però, come nel suo stile, non tradisce la minima emozione o preoccupazione. D’altronde, lui è il numero uno della squadra più forte del mondo, del club calcistico più vincente e prestigioso del pianeta. Florentino non è nè sorpreso per l’inattesa decisione del tecnico Zinedine Zidane di annunciare l’addio alle “Merengues” dopo aver vinto tutto, né preoccupato per le prossime mosse da fare. Per Zidane, una scelta dettata dalla ragione (se ne va da vincitore assoluto dopo aver rimesso in piedi i cocci lasciati da Ancelotti e Benitez) e dall’ambizione: dopo il Mondiale quasi sicuramente diventerà commissario tecnico della Francia. A proposito della scelta di Zizou, Perez si limita a dire: “Avrei voluto provare a convincerlo, ma lo conosco, e so che non cambia mai idea”. Sta di fatto che la “ruleta” di Zidane ha lasciato tutti a bocca aperta, complicando l’estate dei dominatori d’Europa, che era di per sé già impegnativa (nella foto: Perez e Zidane).

Il dopo Zizou. La prima esigenza, ora, è ovviamente trovare un allenatore all’altezza e con le spalle abbastanza larghe per ereditare una squadra plurivincente, con la concreta possibilità di fare peggio nella prossima stagione. Impresa quasi impossibile per tutti fare meglio di Zidane. Il principale candidato a rimpiazzare il tecnico francese è Mauricio Pochettino: mister argentino del Tottenham seguito da tempo dalla “Casa Blanca”. Pochettino però ha firmato poco più di una settimana fa il rinnovo di contratto con gli “Spurs” fino al 2023: basterebbe questo per chiudere ogni discorso, se non fosse che già nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione di una clausola liberatoria in caso di chiamata da Real Madrid o Paris Saint Germain. Allenatore a parte, ci sono anche altre spine per Florentino Perez e per  il direttore generale dei “Blancos” José Angel Sanchez (il braccio operativo del presidentissimo): le questioni Cristiano Ronaldo e Gareth Bale.

Il caso CR7.  La grana più grande resta proprio quella relativa al Pallone d’oro, alle sue “minacce” di addio, ai suoi “mal di pancia”, alle sue richieste economiche, al suo atteso rinnovo di contratto, i cui destini si intrecciano con la causa che il fuoriclasse portoghese ha col Fisco spagnolo. In sostanza, CR7 vuole essere trattato come il Barcellona ha trattato Messi quando ha avuto anche lui grandi problemi con gli esattori delle tasse iberici: il Barça in sostanza ha dato a Leo i soldi per far fronte alle pesanti multe inflitte all’argentino dallo Stato spagnolo per evasione fiscale; anche perchè sia nel caso di Ronaldo che in quello di Messi, Real e Barcellona sono in concorso di colpa con i giocatori evasori, seppur non direttamente. Una questione complessa dunque, i milioni in ballo sono parecchi, e passa da lì anche l’idea di “Real del futuro”. Finché c’è Ronaldo, infatti, il centravanti, il numero “nueve” è lui, non ci sono spazi per altri.

Sul piede di guerra c’è anche “Mister 100 milioni”. Bale infatti ha finito di accettare il ruolo di primo panchinaro. Forte della doppietta che nella finalissima Champions di Kiev ha steso il Liverpool con tanto di rovesciata da antologia, il gallese esige un posto da titolare, ma la BBC (Bale, Benzema, Cristiano) in questa stagione non ha giocato un solo minuto in Coppa Campioni. E’ evidente che anche il nuovo allenatore avrà difficoltà a garantire la titolarità a Bale in una rosa ultra-offensiva, visto che oltre a quei tre può contare su Isco, Asensio e Lucas Vasquez. Tanta roba.

Ma Florentino ha un asso nella manica: ripartire da Neymar. Si tratta comunque di un’operazione di mercato enorme e difficile da centrare visto che il Psg non solo ha speso 222 milioni la scorsa estate per il talento brasiliano, ma ha pure rifondato la sua immagine, e di riflesso quella del Qatar, sulla stella brasiliana. Super-colpi a parte però, la domanda è: come si migliora una rosa come quella del Real? Come si convincono giocatori di belle speranze che non faranno la fine di Ceballos, che ha visto il campo raramente perché chiuso dagli inamovibili del centrocampo? I titolari di oggi, tre-volte campioni d’Europa (e di fila), hanno ormai uno status che li rende indiscutibili. Lo stesso portiere Keylor Navas (per cui si cerca un rimpiazzo da almeno un paio di stagioni) forte delle tre Champions non partirebbe da riserva nemmeno se dovesse arrivare il promesso “galattico” Alisson; al momento però il Real non ha presentato offerte ufficiali nè alla Roma, nè al portiere del Brasile. Comunque vada a finire una cosa è certa: il Real Madrid ancora una volta partirà dalla pole nella Champions 2018-19. Inquieti ma pur sempre “Galacticos”.

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