RAZZISMO, PUNITA LA LAZIO/ Il Giudice Sportivo chiude la Curva Nord biancoceleste dell’Olimpico per un turno. Colpa degli ululati rivolti dagli ultras laziali ai giocatori di colore del Lecce Umtiti e Banda. Lotito si dissocia dai colpevoli ma non basta. Aperto un fascicolo d’indagine anche sui tifosi del Napoli

di FABIO CAMILLACCI/ E’ il caso di scriverlo, “la mamma del cretino è sempre incinta”. Ancora razzismo sugli spalti degli stadi italiani e puntualmente è arrivata la decisione del Giudice Sportivo: Lazio sanzionata con la chiusura della Curva Nord per un turno dopo i “buu” razzisti rivolti dai tifosi laziali presenti mercoledi 4 gennaio allo stadio “Via del Mare”, ai calciatori di colore del Lecce Samuel Umtiti e Lameck Banda. Dunque, domenica prossima contro l’Empoli la squadra biancoceleste non potrà contare sul tifo dei suoi ultras e così per colpa di pochi cretini in trasferta, pagano tanti altri supporters della Lazio (nella foto a sinistra e in home page: Umtiti e i tifosi laziali presenti a Lecce).

Alla Lazio non è bastato dissociarsi da quanto avvenuto a Lecce. Il club della Capitale aveva diffuso un comunicato condannando fermamente il gesto dei suoi tifosi al “Via del Mare”, sottolineando l’esigua parte di sostenitori che si è resa protagonista dell’episodio. Un fatto che, secondo il club biancoceleste, non dovrebbe portare a generalizzare allargando il comportamento e, di conseguenza, la punizione a tutta la tifoseria. D’altronde in Italia da un po’ di tempo è così, le regole sono queste per provare a debellare l’odioso razzismo insito in molti ultrà cretini (nella foto a destra: Banda).

Questa la delibera del giudice Gerardo Mastrandrea. Il Giudice Sportivo scrive: “Letto il referto arbitrale e la relazione dei collaboratori della Procura federale nella quale, tra l’altro, si riferisce che durante l’intera gara i sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore ‘ospiti distinti sud-est’, si rendevano responsabili nella quasi totalità (circa 1.000 dei 1.072 occupanti), di ripetuti cori espressione di discriminazione razziale nei confronti dei calciatori del Lecce Banda ed Umtiti; considerato che i cori venivano percepiti da tutti e tre i collaboratori della Procura, opportunamente posizionati anche in parti dell’impianto distanti dal Settore sopradetto; considerato che in base alla suddetta relazione tali comportamenti sono attribuibili alla tifoseria della società Lazio che nelle gare casalinghe occupa il settore denominato ‘Curva Nord’ dello Stadio Olimpico di Roma; ritenuto che, in ragione della gravità, della dimensione e della percezione reale del fenomeno, tale anche da costringere il direttore di gara ad interrompere il gioco per permettere l’effettuazione, da parte dello speaker, del messaggio previsto in caso di cori di discriminazione razziale, i predetti comportamenti assumono rilevanza disciplinare a norma dell’art. 28, n. 4, CGS. Per questi motivi si delibera di sanzionare la Società Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore indicato dai collaboratori della Procura federale nella propria relazione, sulla base delle informazioni acquisite dal dirigente responsabile dell’ordine pubblico, privo di spettatori”.

Da Lecce a San Siro: il giallo di Inter-Napoli. Nel comunicato del Giudice Sportivo, infatti, viene sottolineata l’opportunità di un approfondimento sui “buuu” razzisti che sarebbero stati intonati contro Lukaku da alcuni sostenitori partenopei posizionati nel terzo anello. Ricordiamo che la vendita dei biglietti per il big-match del Meazza era vietata in Campania, ma possibile in altre Regioni dove i tagliandi sono stati acquistati dai tifosi del Napoli.

Ecco allora nel dettaglio cosa scrive il Giudice Sportivo: “Si ritiene necessario che venga specificato dalla medesima procura federale, sentiti ulteriormente, se del caso, i responsabili per l’ordine pubblico, quali sono i settori che abitualmente occupano in prevalenza, nelle gare in casa, i sostenitori della società Napoli posizionati nel settore terzo anello blu, autori dei cori”. Va detto, però, che questo caso è diverso da quello di Lecce, perchè il livello di percezione, e quindi il numero di tifosi protagonisti è molto basso. Pertanto, quasi sicuramente non verrà aperto nessun fascicolo su questa vicenda.

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