di CLAUDIO DONINI – E’ stata definita la “democrazie dei cretini” perché spesso la rete è la legge e chiunque può accedervi liberamente scrivendole, queste leggi, senza averne però la competenza. Così ormai è anche la politica.
Per anni dal suo blog Grillo ha sparato a zero su quei politici che, secondo lui, della politica hanno fatto un mestiere anteponendo quindi il loro interesse a quello della collettività. Pertanto, qualunque persona mediamente intelligente potrebbe fare meglio. In altre parole non è necessario un ministro dell’Economia laureato alla Bocconi, una qualunque casalinga di Voghera potrebbe bastare. Niente “inciuci” insomma e tanto senso pratico possono portare lontano.
Per dirla in altri termini siamo all’elogio dell’incompetenza. Proprio ciò che denunciava anche il grande Umberto Eco quando definiva la rete come “la democrazia dei cretini” perché un qualunque uomo della strada può avere liberamente voce e questo viene visto in fondo come un fatto di democrazia. Almeno in apparenza. Resta da capire se anche l’ignoranza fa parte della democrazia, o forse la libertà di essere ignoranti.
Sta di fatto che l’incompetenza ha portato Virginia Raggi in una situazione difficile, ma non è solo questo, è tutta la logica del Movimento che fa acqua perché un conto è ripetere slogan da un blog, un altro è fare le cose. Qui la competenza ci vuole, non bastano le chiacchiere, per giunta virtuali. E come risponde Virginia Raggi, accusata da un lato di connivenza con l’assessore indagato e dall’altro alle prese con una raffica di dimissioni interne? Dicendo che i giornalisti la perseguitano, che si tratta di un complotto messo in atto dai nemici e da “poteri forti” e che la fiducia nei giudici è completa. Le stesse parole trite e ritrite che abbiamo già sentito negli anni del “bunga bunga” dai “berluscones”.
Sarà forse perché Virginia ha frequentato assiduamente lo studio Previti, ma sta di fatto che, alla prova pratica, la “casalinga di Voghera” si sta rivelando tale. Ma c’è di peggio, perché fra i colleghi del “direttorio” si conosce poco anche la geografia. Comunque, avere nemici non è un fatto sempre negativo, “tanti nemici tanto onore” si declamava un tempo. Ma, benché quel periodo sia ormai alle spalle, oggi a preoccupare è la dittatura dell’ignoranza e del populismo, la violenza dell’imbonimento, la ricerca dello scontro, gli slogan urlati nei talk show, da qualunque parte vengano. Questo, sì, mi preoccupa.
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