Quel libro di Filomena Gargiulo che ricorda i confinati di Ventotene

di NUCCIO FAVA *-

Mi ha raggiunto in campagna il piccolo nipote Camillo reduce da un corso di vela di 10 giorni a Ventotene. In dono mi ha regalato un recente libro davvero notevole dal titolo : “Confinati politici ed isolani, sotto le leggi speciali 1926-1943”. L’autrice Filomena Gargiulo è una maestra elementare innamorata della storia dell’isola e delle straordinarie vicende che hanno avuto illustri protagonisti, circa 900 , il più famoso dei quali è stato sicuramente Altiero Spinelli ma con lui molti altri personaggi importanti della storia d’Italia e dell’antifascismo, protagonisti di ruoli anche istituzionali : sufficiente citare per tutti Sandro Pertini.

In quello straordinario laboratorio non solo di sofferenza e di restrizioni – prima di tutto la negazione della libertà e il controllo asfissiante  e ossessivo ininterrotto – non è però venuta a mancare anche la dolorosa riflessione sul futuro dell’Italia e soprattutto sulla sconfitta del regime di Mussolini. Ne è nato un documento fondamentale sull’aspirazione per la costruzione nell’Unione europea come sbocco e approdo di progresso e di futuro di speranza e di nuova vita civile per l’intera Europa.

Alle domande del mio nipote sul perché fossi ancora interessato al dibattito sul fascismo tanti anni dopo le vicende di Ventotene, ho cercato di rispondere chiarendo che il rischio delle riduzioni delle libertà e addirittura della loro perdita è presente in ogni epoca storica se i cittadini non la alimentano e non compiono uno sforzo quotidiano per affermarla con senso di responsabilità personale e di rispetto e dialogo paritario verso tutti gli altri, in uno sforzo continuo di comprensione e di solidarietà, specie verso i più fragili e bisognosi. Del resto proprio a pochi chilometri dalla casa del nonno, alla stazione ferroviaria di Orvieto, fu arrestato Alcide De Gasperi dalla milizia del regime fascista, perché ritenuto di idee pericolose in dissenso con quelle del governo.

Furono necessari molti anni e un grande travaglio fino alla conclusione della guerra italo-tedesca perché Alcide De Gasperi potesse tornare uomo libero e svolgere  quella importante funzione di capo del Governo che assicurò gradualmente all’Italia la ricostruzione e il benessere. L’ispirazione di fondo della sua azione fu rivolta alla costruzione dell’unità europea e pur con i limiti e gli errori e i ritardi compiuti la direzione di marcia fu quella che con grande anticipo Altiero Spinelli e gli altri patrioti confinati a Ventotene seppero intuire e anticipare.

Ancora oggi quasi paradossalmente dobbiamo riconoscere che sulla profezia degli uomini di Ventotene bisognerà muoversi per rilanciare l’Europa anche nelle sue strutture e nelle sue istituzioni perché sempre più diventi l’obbiettivo e il valore di ogni cittadino europeo.

*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei, è stato direttore del Tg1 e delTg3 Rai

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