Una delle proposte che potrebbe essere una straordinaria opportunità per l’economia italiana è sicuramente il programma Next Generation EU: per la prima volta l’Unione Europea ha deciso di centralizzare l’emissione di un ingente ammontare di titoli di debito (750 miliardi di euro) da ripartire fra gli Stati membri in base all’impatto dello shock pandemico e ai preesistenti squilibri economici. “Basti pensare che attraverso questo piano europeo il nostro Paese ha ottenuto il più elevato ammontare di risorse in valore assoluto: circa 210 miliardi di euro, ripartiti in circa 90 miliardi di trasferimenti e 120 miliardi di finanziamenti a lungo termine a tassi di interesse prossimi a 0 – afferma il prof. Marcello Messori – Il disegno strategico degli investimenti e delle riforme da realizzare può essere ora finanziato con un ammontare di risorse ingente che, se utilizzato per iniziative rivolte all’innovazione digitale e alla sostenibilità ambientale e sociale, rappresenterebbe un grande passo avanti per l’economia. Le istituzioni europee ci stanno offrendo la straordinaria opportunità di allentare la scarsissima capacità fiscale per un congruo ma limitato periodo di tempo. Se il Paese dissipasse tale opportunità e usasse le risorse europee in modi inefficienti, gli squilibri macroeconomici italiani si aggraverebbero e il debito pubblico diventerebbe insostenibile”.
Fra le altre iniziative europee di politica fiscale e monetaria vanno citate il SURE, lo strumento sviluppato per finanziare interventi di sostegno alla disoccupazione temporanea, 10 miliardi che l’Europa ha destinato all’Italia e il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati, che potrebbe coprire le spese per il rafforzamento della sanità fino al 2% del PIL del paese richiedente. Il Recovery Fund, programma di finanziamento europeo, mira a rilanciare l’economia dell’UE incentivando e sostenendo l’investimento privato e le riforme relative ai progetti relativi all’innovazione digitale, alla sostenibilità ambientale e sociale. Se approvati, dalla metà del 2021 i singoli progetti saranno finanziati per tranche in base a un sistematico monitoraggio del loro effettivo avanzamento in modo conforme a quanto preventivato. Ma non solo, la BCE ha previsto un ammontare di liquidità pari ad almeno 1.800 miliardi di euro entro la metà del prossimo anno per sostenere le economie degli stati membri.
*Marcello Messori, professore di Economia Europea e Banking and Financial Regulation alla LUISS e direttore della School of European Political Economy, è uno dei più autorevoli analisti italiani, gli tra autori del volume “Italia 2030. Proposte per il futuro” di Assolombarda.
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