PUNTI DI VISTA/ Una campagna elettorale piena di se e di ma

di NUCCIO FAVA* – Scaraventati in molti, giornalisti della carta stampata e delle televisioni, fin dal cuore della notte per riprendere all’alba sui temi dell’inizio della campagna elettorale.

Per l’Italia il tasto è oltremodo delicato e difficile dopo la irresponsabile procedura con cui si è messo in crisi il governo di Mario Draghi con una conseguente assenza di prospettiva di un nuovo governo per il paese. In un contesto da irresponsabili, in piena tragedia della guerra russa in Ucraina, siamo di fronte al vuoto sostanziale del centrodestra, litigioso fin sul metodo non condiviso per quanto riguarda la scelta del capo del governo, ammesso che la coalizione vinca le elezioni.

Le discussioni non mancano nemmeno nel centrosinistra, e sullo stesso “perimetro” di quel campo lungo o largo che Letta non è riuscito a comporre, sopravanzate dal fracasso serale della rottura o incomprensione tra lo stesso Conte e Grillo. Il profondo dissenso nel Cinquestelle riguarda il limite della seconda candidatura alle elezioni, tra il teorico dei “vaffa” (il fondatore del movimento, Grillo), e il presidente in carica (professore Giuseppe Conte).  Staremo a vedere. E purtroppo ci toccherà assistere anche nel sacro terreno di quello che dovrebbe essere il servizio pubblico della Rai, radio e tv, specie in una occasione così delicata ed impegnativa come le prossime elezioni, a sceneggiate indimenticabili come quanto accaduto a suo tempo con Berlusconi e il suo contratto dinnanzi agli italiani e senza che ci fosse nessun atto di scuse e di riparazione.

Se il criterio sarà in sostanza lo stesso e con una perversione del confronto e del dibattito, difficilmente si potrà assegnare un titolo di seria validità al voto e alla sua portata, che invece potrà essere così decisiva anche per gli anni futuri.

*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei,  è stato direttore del Tg1 e del Tg3 Rai

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