PROCESSI IN TV/ Lettera al presidente della Repubblica: «Facciamo uscire dal coma chi deve fissare le regole»

Da 5 anni é in coma profondo il Comitato “Processi in Tv” fortemente voluto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sull’argomento Pier Lugi Franz ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Signor Presidente della Repubblica, Le chiedo scusa per il disturbo. Lo scrivente, per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, è stato uno dei firmatari il 21 maggio 2009 del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, che fu fortemente voluto dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Gli altri sottoscrittori furono la RAI, RTI – Reti Televisive Italiane – gruppo MEDIASET, TELECOM ITALIA – per La7, la FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana e le Associazioni FRT e AERANTI CORALLO.

Successivamente, il 17 dicembre 2009, si costituì presso l’AGCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, un Comitato per l’applicazione di questo Codice al fine di aderire alla lodevolissima, degnissima ed apprezzabilissima sollecitazione dell’ex Capo dello Stato. Ne facevano allora parte nel triennio dal dicembre 2009 al dicembre 2012 tre componenti nominati dall’AGCOM con costi peraltro molto contenuti (ricavati a suo tempo dal sito  http://www.agcom.it/consulenti-e-collaboratori): Dott. Riccardo Chieppa, Presidente Emerito della Corte Costituzionale (€ 4.500,00 compenso annuo + € 2.580,00 gettoni presenza), e i professori Giuseppe de Vergottini (€ 3.600,00 compenso annuo + € 2.064,00 gettoni presenza) e Prof. Mario Morcellini (€ 3.600,00 compenso annuo + € 1.806,00 gettoni presenza).

Il 21 gennaio 2011, in concomitanza con la Giornata dell’Informazione, si tenne a Palazzo del Quirinale un pubblico “Incontro” durante il quale il Presidente Giorgio Napolitano pronunciò un discorso universalmente molto apprezzato in cui condivise appieno l’appello lanciato dall’allora Presidente del Comitato Processi in Tv e Presidente emerito della Corte Costituzionale Riccardo Chieppa alla ricerca di “un valido equilibrio tra i valori del diritto-dovere dell’informazione e quelli del rispetto della riservatezza delle indagini e della privacy e dignità delle persone”.

Il Comitato ha operato per 3 anni risolvendo con professionalità, saggezza, equità ed equilibrio numerosi e complessi casi posti alla sua attenzione.

Purtroppo, però, all’indomani del Seminario di studio “I processi televisivi. Tra diritto di cronaca e diritti della persona”, organizzato dal Comitato Processi in Tv e tenutosi a Roma il 25 ottobre 2012 presso il Centro Congressi dell’Università “La Sapienza” in Via Salaria, 113, il Comitato Processi in Tv non si è più riunito presso l’AGCOM, forse per effetto di una distorta ed anomala interpretazione della cosiddetta “Spending review” da parte dei nuovi vertici dell’AGCOM stessa.

Da allora sono passati ben 5 anni senza alcuna novità. Si può quindi dire, in assenza di qualsiasi comunicazione formale ed usando un termine giornalistico, che il Comitato Processi in tv giace ormai in “coma profondo“, se non è addirittura già “defunto” in quanto non é più ufficialmente operativo.

Di conseguenza, non essendo più funzionante l’organismo prepostovi che si é autoannullato per inerzia, è di fatto assurdamente finito nel cestino anche lo stesso Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, sottoscritto 8 anni e mezzo fa ed inserito a pieno titolo nell’art. 8 dell’attuale Testo Unico dei Doveri del Giornalista, approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine nella seduta del 27 gennaio 2016.

Si assiste così nell’arco delle 24 ore su molte reti televisive ad un vero bombardamento senza tregua di notizie, inchieste, filmati (persino con l’uso di droni) e ricostruzioni di delitti, nonostante siano anche coinvolti minori, senza che il Comitato si riunisca più all’AGCOM e prenda adeguati provvedimenti. In pratica, si é tornati al punto di partenza, cioè alla giungla.

Ciò si traduce, a mio modesto parere, in un possibile grave vulnus a danno della democrazia e della collettività, perché di nuovo non si garantisce più il necessario equilibrio tra l’insopprimibile diritto di cronaca e i diritti costituzionalmente tutelati per le persone coinvolte nei processi, nel contesto di un preminente interesse pubblico ad una corretta informazione.

Ed in primis si finisce per intaccare il rispetto della dignità delle vittime, di indagati ed imputati di processi penali e inchieste giudiziarie in vicende drammatiche che attirano una fortissima attenzione dei media e del pubblico prevedibilmente sensibile e morbosamente attento agli eccessi della cronaca nera.

E ancora una volta si registra, purtroppo, una sovraesposizione mediatica delle vicende processuali con i rischi conseguenti alla messa in onda nell’informazione televisiva di “processi paralleli” a quelli giudiziari.

Per di più, poiché queste drammatiche vicende nelle quali si sfrutta il dolore delle persone fanno comunque audience in tv, la cronaca nera viene raccontata in alcuni programmi televisivi come una storia di vita, facendo entrare il telespettatore prepotentemente nella vita delle vittime, senza alcuna coscienziosità, senza alcun riguardo per i sentimenti dei familiari e senza neppure tener conto del fatto che si tratta di procedimenti penali in corso condotti da varie Procure della Repubblica di ogni parte d’Italia in cui restano spesso coinvolti anche dei minori.

Mi appello, quindi, a Lei, Signor Presidente, affinché il Comitato Processi in tv venga al più presto ridestato dal suo “coma” in cui da tempo é sprofondato e torni al più presto in funzione presso l’AGCOM nella pienezza dei suoi poteri con l’auspicio che aderiscano finalmente al Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive anche quelle emittenti che nel 2009 non lo sottoscrissero, come Sky e Telenorba di Bari, considerata una delle principali tv del Sud.

Pierluigi Roesler Franz

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