Piazza San Giovanni stracolma: così anche i romani si stringono intorno alle “Sardine” cantando l’Inno di Mameli e Bella Ciao

Una piazza San Giovanni stracolma: così i romani hanno accolto  le “Sardine”, questo straordinario movimento di giovani  che nel giro di poche settimane hanno coinvolto milioni di persone, prevalentemente giovani ma non solo, uniti nella domanda di una politica nuova, contro le demagogie antiche e recenti.  Il leader di questi giovani, che hanno iniziato a Bologna la loro originale avventura, Mattia Santori, ha detto esplicitamente che uno dei loro obiettivi è ottenere l’abrogazione dei dei decreti sicurezza, ma non solo. Chiedono che “chi è eletto faccia politica nelle sedi proprie e non stia sempre in campagna elettorale”, “chi è ministro comunichi solo per canali istituzionali”, la politica sia trasparente nell’uso delle risorse sui social, “la stampa traduca le informazioni in messaggi fedeli ai fatti”, “la violenza sia esclusa dalla politica nei toni e nei contenuti e quella verbale sia equiparata a quella fisica”.

“Roma non abbocca”, “Finalmente ‘na gioia”: sono i messaggi impressi sui cartoncini a forma di sardina che hanno animato la manifestazione di piazza San Giovanni, dove ci sono manifestanti venuti anche da altre piazze di Italia. “Roma non si lega“, è il manifesto di una signora. Sotto il palco la gente inizia a ballare al ritmo della musica che viene diffusa dagli organizzatori.

“Dopo aver intonato “Bella Ciao”, i manifestanti hanno cantato anche l’Inno di Mameli. Tra coloro che hanno intonato l’inno d’Italia anche l’ex segretaria della Cgil Susanna Camusso. I manifestanti si sono passati di mano in mano un lungo telo blu che ha attraversato, sovrastandola, la piazza.

“Delusi dall’attuale panorama politico”, fiduciosi in una “rinascita”. È quello che raccontano di sé alcune delle persone scese in piazza San Giovanni con le Sardine. “Siamo dei vecchi piazzaioli venuti appositamente da Firenze. Finalmente dopo diversi anni sembra si stia muovendo qualcosa. I 5 stelle ci avevano provato ma hanno avuto un atteggiamento molto protestatario e poco propositivo. Anche un certo Pd è stato troppo di destra”, dice Adriano un signore che si definisce “di sinistra”.

“Il popolo sta gridando a gran voce che non sta con Salvini, e i partiti che stanno al Governo non sono una risposta”, afferma Patrizia di Roma. “E’ una risposta di fronte a una politica che non soddisfa più. Forse, proprio forse, prima di loro c’erano i 5 stelle. Comunque la politica ci ha deluso. Questi ragazzi sono una rinascita. Ci fanno capire che qualcosa si muove”, affermano Bruna, Adriana e Marina dai Castelli Romani. “E’ importante che ci sia questa contronarrazione dopo 18 mesi di narrazione di una Italia di ultradestra. Il fatto che parta dai giovani è importante. Siamo deluse dalla politica”, affermano Beatrice e Giulia.

Famiglie, giovani, anziani e bambini sono arrivati a piazza San Giovanni. I cartoni a forma dei caratteristici pesci sono il filo conduttore della manifestazione. Poi ognuno consegna loro il suo personale messaggio: “Ora e sempre Resistenza“, si legge su un manifesto. “Sardine antifasciste“, su un altro. Un ragazzo distribuisce volantini con su scritto “Cancelliamo i decreti Salvini“.

Anche diversi esponenti del Pd di Roma, senza bandiere, sono in piazza San Giovanni, dalla consigliera regionale Marta Leonori alla presidente del municipio del centro storico Sabrina Alfonsi. La quale regge con altre persone uno striscione con su scritto “L’amore costruisce, l’odio affonda”.

Anche l’Anpi è in piazza San Giovanni. “Siamo in piazza perché è un movimento antifascista e a difesa della Costituzione italiana che nasce dalla Resistenza. Ci sentiamo vicini a questi ragazzi a cui ci uniscono i valori. Ci sarà anche la presidente Carla Nespolo”, spiega Guido Marinelli del direttivo provinciale Anpi. Marinelli spiega che a differenza delle bandiere di partito “i fazzoletti dell’Anpi sono consentiti”.

Tra i più rumorosi e colorati, un mini corteo di una ventina di migranti arrivati con cartelli che dicono ‘Aboliamo il decreto sicurezza subito, con slogan che chiedono documenti e lavoro.

E c’è la voce di un personaggio straordinario, Pietro Bartòlo, il medico di Lampedusa che ha curato migliaia di migranti e che ora è deputato europeo del Pd : “Siamo i partigiani del 2020, dobbiamo resistere – dice.  Non possiamo farci portare via la nostra Costituzione e la nostra Europa, che deve mettere al centro l’uomo”. Anche lui chiede che siano cancellati i decreti sicurezza, “delle leggi vergognose che non ci sono in nessun’altra parte del mondo”, dice.

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