PERISCOPIO/ Un nuovo finale per i Promessi Sposi?

di SERGIO SIMEONE – Siamo ormai arrivati alle elezioni e molti politici già pensano e si attrezzano per il dopo-elezioni. Chi si è portato più di tutti avanti con il lavoro è Luigi Di Maio, il quale ha preparato non solo il programma, ma anche la squadra dei ministri. Invitato a “Di martedì”, gli è stata fatta l’ovvia domanda: “Se il movimento 5 stelle risulterà il primo Partito, ma rimanendo al di sotto della fatidica soglia del 40%, e Lei riceverà l’incarico da Mattarella per formare il governo, come farà a trovare una maggioranza in Parlamento? Dovrà fare qualche compromesso con qualche altra forza politica facendo qualche concessione sul programma e sui ministri?” Risposta di Di Maio: Nessun compromesso. Noi ci limiteremo ad illustrare il nostro programma ed a presentare i nostri ministri e chiederemo agli altri Partiti di sostenerci. Dopo aver premesso: noi di voi non ci fidiamo”. E ha accompagnato quest’ultima frase con un sorriso beffardo (anche il linguaggio del corpo è importante) per far meglio capire quanto disprezzi gli altri partiti.
Naturale obiezione: ma come è possibile che questi partiti si convincano ad appoggiare il governo di Di Maio, e per giunta senza nulla avere in cambio? In realtà lui sembra essersi ispirato ad un capolavoro della letteratura italiana: I Promessi sposi!
Avete presente la figura di fra’ Cristoforo? Quest’uomo (al secolo Lodovico), dopo aver vissuto una gioventù dissoluta culminata in un delitto, viene colto dal rimorso, si pente e decide di cambiare radicalmente vita: si fa frate e si dedica alla difesa dei deboli e di coloro che sono vittime di soprusi. Ed allora, avrà pensato di Maio, chi mi dice che, ad esempio, Berlusconi, dopo aver condotto una vita scellerata, tra condoni, compravendite di senatori e bunga bunga, culminata in una gigantesca frode fiscale, non avverta un senso di ripugnanza per la vita condotta fino ad ora e si converta ai nostri costumi? Se gli auspici di Di Maio dovessero realizzarsi, tra qualche giorno vedremo Berlusconi vestito di saio, sotto il quale si intravede un ruvido cilicio penitenziale, avviarsi verso il Quirinale, seguito da una sconsolata Giorgia Meloni, novella monaca di Monza, mentre in lontananza si sente il suono di una sirena: sono i monatti che stanno portando via un forsennato Salvini che assolutamente si rifiuta di convertirsi. Aspettiamo ancora ventiquattr’ore e vedremo come saranno andate realmente le cose.

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