Per la Commissione europea “inevitabile la procedura di infrazione”, ma a decidere saranno gli Stati membri. La replica del governo italiano

Dombrovskis, vice presidente della Commissione europea (a sinistra) e il commissario per l’Economia Moscovici 

La Commissione europea propone la procedura d’infrazione per debito eccessivo contro l’Italia affidando agli Stati membri la decisione sulla applicazione o meno della penale. Ma nello stesso giorno accade un fatto in contro-tendenza: lo spread in Italia è sceso addirittura sotto i 270 punti.

La motivazione della minaccia di Bruxelles è che la regola ‘non è stata rispettata’ nel 2018, nel 2019 e non lo sarà nel 2020, quindi la procedura ‘è giustificata‘.. Ma la procedura non si apre oggi, precisa Dombrovskis: ci sono ancora giorni per mediare. ‘La mia porta resta aperta’, dice Moscovici. Tanto più che Palazzo Chigi mette nero su bianco la volontà dell’Italia di ‘rispettare il Patto di stabilità’ e di avviare il dialogo con l’Europa. Lo conferma il presidente Conte, che si trova in missione in Vietnam:  “Manovra bis non all’orizzonte, lo spiegheremo all’Europa”.

Una risposta ‘da persone educate‘, come quella che aveva annunciato Salvini, che però è fermo nel merito: ‘Quota 100 non si tocca, anzi l’obiettivo è quota 41: in pensione dopo 41 anni di fabbrica’. Di Maio: ‘L’infrazione è per debiti fatti dal Pd. Saremo responsabili, ma quota 100 non si tocca’.

Martedì si terrà martedì alle 14 alla Camera ci sarà una informativa del ministro dell’Economia Tria sulla lettera della Commissione europea.

Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ha affermato: “I dati 2018 per l’Italia sono problematici su due fronti: invece di essere ridotto, il debito sale da 131% a 132% e il deficit strutturale che avrebbe dovuto calare di 0,3% peggiora di 0,1%, creando un gap di 0,4%. Sfortunatamente anche per il 2019 vediamo un peggioramento dello strutturale, mentre il Consiglio aveva raccomandato uno 0,6% di miglioramento e le autorità italiane si erano impegnate a dicembre a non peggiorarlo”. Tuttavia Moscovici ha aggiunto: La mia porta resta sempre aperta. Siamo sempre pronti ad ascoltare“.

Tra le raccomandazione dell’Ue all’Italia quelle di usare le entrate inattese per abbattere il debito, spostare la tassazione dal lavoro, combattere l’evasione, specialmente l’omessa fatturazione, rafforzando l’uso di pagamenti elettronici, e abbassando la soglia per i pagamenti in cash. Attuare pienamente le passate riforme delle pensioni per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creando spazio per altre spese sociali pro-crescita: sono alcune delle raccomandazioni della Ue all’Italia.

“Le recenti politiche dell’Italia – ha detto ancora Dombrovskis – hanno inflitto danni. L’Italia paga per interessi” sul debito “tanto quanto spende per tutta l’istruzione, pari a 38.400 euro per abitante, e la crescita si è quasi interrotta”.

Ma da Palazzo Chigi arriva questa replica: “Partendo dalla previsione del Def, il monitoraggio più̀recente delle entrate evidenzia maggiori entrate tributarie e contributive per 0,17 punti di Pil e maggiori entrate non tributarie per ulteriori 0,13 punti. Il beneficio netto per il bilancio sarebbe dunque di circa 0,2 punti e condurrebbe la stima di deficit al 2,2 per cento del Pil“. Inoltre  “la minore spesa ragionevolmente risulterà pari ad un ulteriore 0,07% del Pil e l’indebitamento netto si attesterebbe al 2,1% del Pil”.

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