Per il gasdotto dall’Azerbajan si abbattono ulivi in Puglia: protesta e intervento della polizia

Momenti di tensione in Puglia per due pesanti  cariche della polizia contro i manifestanti che a Melendugno (Lecce) tentavano di impedire la distruzione degli ulivi necessaria a far posto al cantiere della Tap che deve preparare l’arrivo del gasdotto dall’Azerbaijan dopo che il Consiglio di Stato, proprio ieri,  ha respinto il ricorso della Regione contro quest’opera: un ricorso non per impedirla, ma per farla realizzare in un’area appena 30 chilometri più in là evitando un disastro ambientale e produttivo.

Sono state fasi concitate, con urla e tanta agitazione. Poi è stata ripristinata la calma anche se il presidio rimane e non c’è intenzione da parte dei manifestanti di rimuovere il blocco. I manifestanti No Tap ed alcuni sindaci salentini sono in presidio permanente per impedire le attività di espianto di 211 ulivi che si trovano sul tracciato del gasdotto, operazioni che  hanno il via libera anche del Ministero dell’Ambiente. Alcuni No Tap in località San Basilio, a Santa Foca, hanno impedito fisicamente l’accesso al cantiere per non far accedere i mezzi e gli operai. La polizia, dopo gli inviti a non ostacolare le operazioni, ha forzato il presidio, spostando di peso le persone una per una ed avanzando con scudi protettivi, liberando così la via di accesso.

Le  forze di polizia hanno premuto contro i manifestanti che presidiano il cantiere della Tap, per protestare contro l’espianto degli ulivi sul tracciato dove dovrebbe sorgere il micro-tunnel del gasdotto. I mezzi della polizia, per accedere all’area, sono stati costretti a forzare il blocco messo in atto dai manifestanti. Il tutto è durato pochi minuti e non ha avuto conseguenze gravi. L’attività di espianto degli ulivi  tuttavia è stata intanto sospesa.

La sospensione è stata decisa perchè i camion che devono portare gli alberi espiantati (che successivamente saranno nuovamente piantati nella stessa area) al sito di stoccaggio ‘Masseria del Capitano‘ non possono uscire dal cantiere per problemi di ordine e sicurezza.

Le critiche di Emiliano.  “Utilizzando il massiccio spiegamento di forze che oggi è stato predisposto, il governo  – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – dà la misura della sua incapacità di ascoltare e elaborare politicamente le richieste di una regione intera che ha nel suo programma di governo, elaborato dal basso e votato da centinaia di migliaia di pugliesi, lo spostamento dell’approdo Tap in altra area”.

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