Parma calcio: è cominciata l’era Barilla con Nevio Scala presidente degli emiliani

scaladi Fabio Camillacci/
Al Parma comincia l’avventura della storica famiglia Barilla: quella della pasta. I ducali ripartono dallo stadio Tardini, la loro casa; ripartono da una cordata di imprenditori parmigiani che metteranno cuore, passione e soldi per una rinascita immediata del calcio in città. Il modello si basa su una holding chiamata “Nuovo Inizio” che comprende alcuni degli imprenditori più importanti del territorio: Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Angelo Gandolfi, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti. Una quota di minoranza è destinata a un azionariato diffuso e definita “Parma Partecipazioni Calcistiche”. Le cariche attualmente confermate: Luca Carra sarà il direttore generale, Marco Ferrari il vicepresidente. Presidente Nevio Scala, ovvero il tecnico più vincente nella storia del Parma (nella foto Gazzetta.it-Getty Images, da sinistra: Guido Barilla, Nevio Scala e Mario Ferrari).
Le parole di Barilla aprono la conferenza stampa di presentazione. Guido Barilla è chiaro e determinato: “Non avrei mai immaginato di essere qui, in questo ruolo, per il Parma Calcio. Sono uno sportivo da quando sono nato anche se non ho mai giocato a pallone: non sono capace. Sono qui con un gruppo di amici per cominciare una storia diversa da tutte le altre. Una storia che non avete mai visto. Abbiamo un enorme rispetto per la nostra città e vogliamo che la nostra città risorga. Il calcio è importante per la sua rinascita. Quello che è successo a Parma negli ultimi anni è stato estremamente triste. Vogliamo aprire un nuovo capitolo con persone serie e competenti. Siamo un gruppo di imprenditori e professionisti. Ripartiremo con grande umiltà, dandoci l’opportunità di crescere e vincere in maniera sana. L’idea è nata a metà febbraio. Poi nel periodo dell’esercizio provvisorio abbiamo interrotto i lavori. Abbiamo sinceramente sperato che una delle due cordate per la salvezza del Parma F.C. avesse successo. Io -conclude Guido Barilla- rappresento un’impresa di grande importanza per la nostra città. Questa è un’avventura che condurrò a titolo personale. Non ha nulla a che fare con l’azienda. Molti sanno che sono milanista. Tuttavia l’accompagnamento che offrirò a questa squadra sarà totale”.
Il tavolo dei relatori. Dopo Guido Barilla parola a Marco Ferrari, l’imprenditore che più di ogni altro ha creduto inizialmente in questo progetto: “Il fallimento del Parma è stato per noi il fallimento di un modello: il modello del padre-padrone. Oggi il calcio italiano non ha figure in grado di sostenere baracconi di queste dimensioni. Abbiamo cercato un altro modello, ispirandoci alla tipologia tedesca. Un’eventuale nostra partecipazione alla Lega Pro invece di ripartire dai Dilettanti? Solo davanti a dati e certezze potremo riflettere sulla situazione”.
Un presidente d’eccezione. Nevio Scala parla col cuore: “Faremo di tutto per dare a Parma e ai suoi tifosi le soddisfazioni che meritano. Abbiamo le idee molto chiare dal punto di vista tecnico. Siamo nati ieri: stiamo lavorando. Andremo a migliorare le nostre capacità sul settore giovanile. Siamo arrivati tardi su tanti gioielli del Parma FC: qui sta nascendo qualcosa di importante. Spero che qualcuno di loro si fermi. Puntiamo in maniera forte sui ragazzi”.
Il nuovo d.g. pronto a ricomporre i cocci Parma. Luca Carra, nuovo direttore generale, pensa esclusivamente al lavoro: “Da trent’anni giro intorno al Parma Calcio. Non potevo rifiutare un’opportunità del genere. Avrò un ruolo di organizzazione e di coordinamento. Il nostro compito non è facile perchè abbiamo dei tempi strettissimi. Le priorità? La campagna abbonamenti con prezzi bassi, la maglia, il logo, lo stadio senza le barriere, il museo all’interno del Tardini, rendendo la casa del calcio nostrano, viva anche durante la settimana”. Infine il pensiero di Corrado Cavazzini, presidente di Parma Partecipazioni Calcistiche: “Abbiamo già sottoscritto 200 adesioni ma so che altre 200 persone sono pronte a unirsi. Dobbiamo aumentare il numero degli aderenti perché sarà la base fondante della società”.

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