PARLAMENTO IERI E DOMANI/ Passione di senatori e deputati per le “giornate nazionali”

di FEDERICO ONORATI – Forse non tutti sanno che i nostri parlamentari hanno sempre avuto una passione: quella di chiedere l’istituzione di Giornate nazionali dedicate ai temi più svariati. A inaugurare questa serie è stata nel 2000 la legge che creò il Giorno della memoria della Shoah. Da allora i ddl che individuano una giornata da dedicare alla riflessione su ricorrenze storiche o tematiche socio-economico-ambientali sono cresciuti esponenzialmente. Eccone l’elenco.

 44 nella XIV Legislatura (2001-2006), nella quale furono istituiti il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe (9 febbraio), la Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare (12 novembre, poi sostituito nel 2012 dal 9 settembre) e la Giornata della pace (4 ottobre).

 53 nella XV Legislatura, che, pur essendo durata solo due anni, lasciò in eredità la Giornata del Braille (21 febbraio) e il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo (9 maggio).

80 nella XVI Legislatura, che ha istituito le Giornate dell’Unità nazionale (17 marzo), in memoria delle vittime dei disastri ambientali (9 ottobre), del ricordo dei Caduti nelle missioni di pace all’estero (12 novembre) e contro la pedofilia (5 maggio).

DALLE VITTIME DELL’IMMIGRAZIONE A QUELLE DELLA STRADA, RICORDARE SI’, MA A COSTO ZERO – Gli uffici di Camera e Senato negli ultimi 5 anni ha ricevuto 90 ddl di questo tipo: sei sono arrivati alla fine del loro iter, a cominciare dalla Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione, che cade ogni anno il 3 ottobre, giorno del naufragio di Lampedusa del 2013, in cui morirono quasi 400 migranti. Il testo non fu votato dal centrodestra e dal M5S, a differenza dell’altro, passato all’unanimità, che ha reso ufficiale un’iniziativa di Libera, l’associazione di don Ciotti, che dal 1996 ha individuato nel 21 marzo, primo giorno di primavera, la data per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Ha una firma eccellente il progetto di legge che già nel 2015 ha istituito il “Giorno del dono“: è quella dell’ex presidente della Repubblica e allora senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi, che propose di dedicare il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi (già, come si è detto, Giornata della pace), ad alcune iniziative per “offrire ai cittadini l’opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della società italiana”. Nell’ultima votazione al Senato furono appena 14 i contrari, tra no e astenuti. Tutti d’accordo, invece, sia sulla Giornata in memoria delle vittime civili delle guerre nel mondo (data scelta il 1° febbraio, giorno in cui nel 1979 entrò in vigore il testo unico sulle pensioni di guerra che per la prima volta equiparava ai fini dei risarcimenti vittime civili e militari), sia sulle due proposte, approvate direttamente in Commissione, che creano le Giornate in memoria dei Giusti dell’umanità e delle vittime della strada. La prima riprende un’analoga iniziativa del Parlamento europeo, risalente al 2012, ed è dedicata “a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani”.  Cade il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, presidente della Commissione dei Giusti tra le Nazioni, l’organismo israeliano che dalla fine della Seconda guerra mondiale ha conferito l’onorificenza a coloro che hanno aiutato gli ebrei a scampare alla Shoah.

È fissata invece per la terza domenica di novembre la Giornata in memoria delle vittime della strada, vista anche come occasione per promuovere la sicurezza stradale. E tutte queste leggi hanno in comune tre elementi: sono a costo zero, non istituiscono ulteriori giornate festive e prevedono iniziative soprattutto nelle scuole.

ITALIANI NEL MONDO E LOTTA ALLA POVERTA’, SI RIPARTE DA QUI? – Norme che si trovavano anche nelle due proposte sulle Giornate degli italiani nel mondo e della lotta contro la povertà, entrambe arenatesi al Senato dopo il via libera della Camera e che, ripresentate all’inizio della prossima Legislatura, beneficeranno di una corsia preferenziale. La prima, fissata per il 31 gennaio, data nella quale nel 1901 il Parlamento italiano approvò la prima legge sull’emigrazione prevedeva “cerimonie, iniziative e incontri volti a promuovere e divulgare le attività, le esperienze multiculturali e le professionalità acquisite in contesti internazionali dai cittadini italiani all’estero nei campi della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale”.

Sempre al Senato si è fermata la Giornata nazionale della lotta contro la povertà, trasmessa a palazzo Madama dalla Camera a ottobre dello scorso anno, proprio a ridosso dell’analoga iniziativa mondiale promossa dall’Onu per il 17 ottobre.

Ce ne sono poi altri solo presentati. Di alcuni si è anche iniziato parlare: è il caso delle Giornate delle terme d’Italia, del Mediterraneo, della lettura e per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare.

Altre sono rimaste nei cassetti delle varie Commissioni e affrontano vari temi o ricorrenze, da quelle “tradizionali” a quelle più fantasiose. Si va così dalle Giornate della famiglia, della lotta contro la droga, della sicurezza del lavoro e del risparmio energetico, alle iniziative per l’infanzia (le Giornate per il diritto al gioco dei bambini e degli adolescenti nello sport, per l’Europa e la prevenzione nella violenza di genere nelle scuole) e sanitarie (le Giornate della lotta all’endometriosi, della consapevolezza sulla morte perinatale, dello screening neonatale obbligatorio, della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali).

Ma è sulle commemorazioni che i nostri parlamentari si sono sbizzarriti: oltre ai temi classici come il Risorgimento, la Resistenza e i vari genocidi, da segnalare le Giornate in memoria della battaglia di Lepanto e delle vittime della crisi economica, del comunismo, dell’amianto e perfino delle manifestazioni di protesta contro il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze. Per non parlare, infine, della Giornata in ricordo di Tito Schipa (un grande tenore della prima metà del Novecento) e di quella dedicata al “Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio“, un medico e astronomo calabrese del ‘600.

Tutte proposte a uso e consumo dei collegi o dell’elettorato di riferimento di deputati o senatori e che torneranno a figurare negli archivi di Camera e Senato nella prossima Legislatura.

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