di DOMENICO MACERI* – “Oggi voglio dare credito a chi lo merita”. Con queste parole Bernie Sanders, senatore dello Stato del Vermont, noto anche come candidato presidenziale nel 2016, ha voluto riconoscere l’annuncio di Jeff Bezos di aumentare il salario minimo per i dipendenti di Amazon. Come si sa, l’aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora è stato un cavallo di battaglia di Sanders.
Sanders aveva avuto uno scontro mediatico con Bezos facendo notare che l’uomo più ricco al mondo (165 miliardi) impiega lavoratori che a volte hanno diritto ai benefici governativi a causa dei loro bassi salari. In pochissimo tempo Bezos ha considerato la situazione ed ha deciso di aumentare il salario a 15 dollari a tutti i suoi lavoratori: ai 250mila lavoratori di Amazon e ai 100mila della catena di supermercati Wholefoods, proprietà di Bezos, includendovi anche i dipendenti britannici di Amazon che vedranno il salario minimo aumentare a 10,50 sterline nella zona di Londra e 9,50 in altre parti.
L’aumento partirà dal primo novembre del 2018 e avrà un impatto positivo per tutti coloro che attualmente guadagnano meno di 15 dollari ma anche per coloro che verranno assunti a contratto a tempo determinato per la stagione delle feste, che ormai è alle porte. Si tratta di una vittoria per i lavoratori di Amazon ma anche per quelli di altre aziende.
In effetti, 15 dollari l’ora raddoppia il minimo federale di 7,25 dollari. Questa cifra rimane bloccata dal 2008 anche se può persino scendere a 2,50 in 17 Stati nel caso in cui i lavoratori ricevano mance. L’altro effetto positivo dell’aumento di Amazon è l’immediatezza. Alcuni Stati e città americane negli ultimi anni hanno aumentato il salario minimo ma lo hanno fatto in maniera graduale e si arriverà a quindici dollari l’ora fra quattro o cinque anni. L’effetto dell’aumento di Amazon si sentirà subito.
Lo sentiranno le aziende che in un modo o nell’altro fanno la concorrenza diretta o indiretta a Amazon. Se il salario minimo è 15 dollari e un lavoratore ha opzioni, ovviamente sceglierebbe Amazon. Altre grosse aziende americane come Walmart e Target avevano già fatto qualche passo per aumentare il salario minimo a 15 dollari, ma Amazon li ha “battuti” allo sprint. Adesso si vedrà se ci saranno reazioni specialmente considerando la forte concorrenza tra i lavoratori, data la disoccupazione attuale al di sotto del 4 percento. Con le assunzioni stagionali tipiche dell’autunno in vista delle vendite natalizie la concorrenza aumenterà a beneficio di quelli che cercano di entrare o rientrare nel mondo del lavoro.
L’impatto si ripercuoterà anche sui governi statali e locali, i quali riceveranno pressioni per un aumento del salario minimo. Nelle zone del Paese dominate da legislature democratiche il salario minimo è già stato aumentato ma anche in zone conservatrici si sentirà questa pressione. Pressione addizionale avverrà anche dall’imminente annuncio di Amazon di costruire un altro centro di distribuzione che offrirà 50mila posti di lavoro.
L’aumento del salario farà piacere, sia al livello nazionale che locale, anche ai repubblicani, i quali non si interessano al concetto di salario minimo lasciando alle aziende libertà di decidere quanto pagare. Comunque anche loro ci guadagnano politicamente affermando che il mercato libero funziona. Ma si sbagliano poiché la pressione politica e mediatica avrà certamente influito sulla decisione di Bezos. La sinistra, capitanata da Sanders e Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, ha mantenuto viva la discussione sull’importanza dell’aumento del salario minimo. Infatti Sanders aveva presentato un disegno di legge al Senato per aumentare le tasse alle aziende i cui lavoratori ricorrono ai benefici del welfare perché pagati pochissimo dalle loro aziende. Inoltre, la campagna mediatica che ha fatto notare il grande contrasto fra l’uomo più ricco al mondo e l’idea che una parte dei suoi dipendenti usino il welfare aveva formato una macchia visibile a tutti. Bezos dunque è stato furbo ad agire ricevendo gli applausi persino da Sanders. Allo stesso tempo il padrone di Amazon ha ridotto la pressione dei lavoratori per la creazione di nuovi sindacati.
Non tutti sorridono però all’annuncio dell’aumento del salario minimo. Bezos ha spiegato che nessuno dei suoi dipendenti ci perderà con l’aumento ma in realtà i bonus e le stock options dei dipendenti con più di due anni di esperienza verranno ridotti e eliminati. Non si sa quanto costerà esattamente ad Amazon l’aumento del salario a 15 dollari l’ora ma è possibile che a farne le spese saranno i dipendenti con lunga anzianità di servizio: alcuni di essi guadagnavano fino a 300 dollari al mese in bonus durante la stagione delle feste. Quindi le possibili perdite delle stock options sono difficili da calcolare.
«Abbiamo ascoltato i nostri critici… e abbiamo deciso di agire – ha dichiarato Bezos spiegando l’aumento del salario minimo – Siamo entusiasti del cambiamento e incoraggiamo i nostri concorrenti e altre grandi aziende a seguire il nostro esempio». Una buona sfida per le aziende ma anche per il governo.
*Domenico Maceri è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California (dmaceri@gmail.com).
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