OSSERVATORIO AMERICANO/ di D. Maceri/ Il clima maschilista che Fox News cerca di sfatare

di DOMENICO MACERI*

“Non penso che abbia fatto nulla di sbagliato”. Con queste parole Donald Trump ha preso le difese di Bill O’Reilly, licenziato recentemente dalla Fox News per le accuse di molestie sessuali venute a galla contro il conduttore di “The O’Reilly Factor”.
Una raccomandazione del presidente degli Stati Uniti dovrebbe avere un notevole peso, ma nel caso di Trump, anche lui accusato da molte donne di atteggiamenti simili confermati da lui stesso nell’arcinoto Access video dell’anno scorso, forse sarebbe stato meglio se avesse taciuto. I legami del 45° presidente con Roger Ailes, ex direttore e architetto del successo di Fox News, anche lui licenziato per molestie sessuali, ma soprattutto al feeling con l’ideologia di O’Reilly, accrescono la macchia delle accuse per tutti e tre.
Ailes, da parte sua, aveva anche lui tempo addietro preso le difese di O’Reilly, quando una dipendente lo aveva segnalato per atteggiamenti poco cavallereschi. Kirsten Powers, ex dipendente di Fox News e adesso alla Cnn, ha raccontato un episodio nel programma di “Anderson Cooper 360” in cui Ailes le rispose che non poteva intervenire sulla condotta di O’Reilly perché questi faceva “guadagnare tanti soldi all’azienda” ed era dunque intoccabile.
Quanto produceva O’Reilly per la Fox? Molto.  Solo nel 2015 il popolare conduttore aveva fatto guadagnare 178 milioni di dollari alla sua azienda. Si tratta di ingenti profitti nonostante il suo salario annuale di 18 milioni di dollari e le altre spese per mantenere il silenzio delle donne che in molti anni lo avevano accusato di comportamenti inappropriati. O’Reilly ha sempre sostenuto di essersi comportato in modo corretto dichiarandosi vittima della sua popolarità, sostenendo che le sue accusatrici cercano di spennarlo. Non si sa con certezza chi ha ragione. Si sa però che le grosse aziende preferiscono evitare la pubblicità negativa e quindi a volte patteggiano per mantenere un clima di affari tranquillo.
D’altra parte si sa anche che in situazioni di molestie sessuali ci vuole una forte dose di coraggio per presentare denunce.  Quando si cambierà lavoro ci vorranno buone referenze. Una donna che cerca di far valere i suoi diritti avrà pochissime chance di trovare nuove collocazioni senza ricevere favorevoli lettere di referenze da un datore di lavoro. In molti casi meglio tacere, incassare, far finta di nulla e andare via tranquillamente.
Il clima maschilista alla Fox News era però noto non solo a Ailes ma anche ai vertici della Fox. Per mantenere tutto tranquillo la rete televisiva aveva pagato milioni di dollari a un certo numero di donne che avevano protestato. Nel caso di Ailes, Gretchen Carlson ha ricevuto 20 milioni di dollari da Fox oltre a scuse pubbliche, secondo quanto si afferma in un articolo di Vanity Fair. Per quanto riguarda O’Reilly la Fox ha anche pagato parecchi milioni di dollari per chiudere accordi extra giudiziali e assicurarsi il silenzio sulle accuse di molestie sessuali. E O’Reilly stesso ha dovuto pagare di tasca propria ingenti somme per evitare processi che, per la pubblicità negativa, gli sarebbero costati molto di più. Lo ha fatto, secondo lui, per risparmiare eventuali dolori alla sua famiglia.
Nonostante questo clima poco attraente per le donne, alla Fox i dirigenti della rete avevano rinnovato il contratto  a O’Reilly all’inizio di quest’anno. Quando però sono venute a galla alcune di queste voci di trattamento discriminatorio delle donne  il numero crescente di aziende che hanno rifiutato di sponsorizzare “The O’Reilly Factor” ha costretto i vertici della Fox a cambiare rotta.
Licenziare O’Reilly, la loro stella più brillante, il più popolare conduttore della televisione via cavo, non sarà stato facile per Rupert Murdoch. Si crede però che con l’eliminazione di Ailes e O’Reilly il clima maschilista in quella rete cambierà.
Ovviamente non cambieranno i contenuti della rete, che continua con i puoi programmi basati principalmente più su un’ideologia di destra che sui fatti giornalistici. Non per nulla alcuni additano Fox News come Faux News (Notizie False).  Sia Ailes che O’Reilly sono in grande misura responsabili per questa tipologia di programmi che si sono allontanati dalle notizie propendendo per opinioni con poche fondamenta sempre alla ricerca di ascolti più numerosi.  Non a caso un’analisi di PolitiFact ha rivelato che solo il 10 per cento delle asserzioni di O’Reilly nel suo programma corrispondono alla verità mentre il 53 percento sono principalmente falsità o bugie assolute.
Gli indici di ascolto, però, gli hanno sorriso e lo hanno fatto diventare popolarissimo. La popolarità del programma di O’Reilly e di altri che lo hanno seguito alla Fox News ha però avuto un forte impatto nell’intorbidire le acque, macchiando il giornalismo e riducendone la credibilità.

Un sondaggio dell’Annenberg Public Policy Center del 2005 ha scoperto che il 30 per cento degli americani considera Bob Woodward un bravo giornalista, nonostante il suo importantissimo lavoro sullo scandalo Watergate che indusse il presidente Richard Nixon a dimettersi. Il 40 per cento invece considera O’Reilly un giornalista, titolo che non merita.
L’uscita di scena di Ailes e O’Reilly dalla Fox News dovrebbe avere un forte impatto positivo per creare un clima di lavoro liberai da molestie sessuali. Nel frattempo però si sono già sentite delle voci di scorrettezza sul conto di Sean Hannity, un’altra stella di Fox News. Dunque c’è ancora molto lavoro da fare per liberarsi da cattiva fama.

*Domenico Maceri è  docente di lingue all’Allan Hancock College, Santa Maria, California  (dmaceri@gmail.com) 

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