ORA DI PUNTA/ Una scuola, un pronto soccorso, due foto e tanta demagogia

 

FOTO - Il direttore Ennio Simeonedi ENNIO SIMEONE – 

Sulle prime pagine di alcuni quotidiani nazionali convivevano ieri con lo scivolone di Grillo e con i guai del Montepaschi e della banca veneta le foto che si riferivano a due fatti di cronaca: le due donne curate, in emergenza, distese a terra nel pronto soccorso dell’ospedale di Nola e un gruppo di ragazzini di una scuola di Roma che seguivano le lezioni standosene sui banchi incappucciati e avvolti nelle coperte. Due foto messe lì per trasmettere ai lettori la testimonianza delle nostre precarietà quotidiane: scuola e sanità, e per offrire materia facile agli opinionisti che quotidianamente vengono convocati dai vari canali televisivi a pontificare e a indignarsi, in diretta o in differita, comunque a gettoni, sui mali dell’Italia e sui presunti colpevoli.

La foto dell’ospedale di Nola ha immediatamente offerto l’occasione per una esibizione del suo celebre decisionismo al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il quale, anche per far valere la competenza, recentemente assegnatagli, di commissariare la sanità regionale, ha gridato, quasi esultando: “E ora diamo il via ai licenziamenti!”, disponendo a spron battuto due o tre sospensioni di medici, senza neppure premurarsi di informarsi su come erano andate le cose.

La foto degli studenti romani intabarrati in aula ha dato altrettanto rapidamente la stura alla quotidiana  dose di attacchi alla sindaca della capitale, Virginia Raggi, accusata di aver predisposto in ritardo le dovute misure anti-gelo, senza neppure verificare se la temperatura di quella scuola rientri o meno nelle competenze del Comune e, nel secondo caso, se la disposizione del Campidoglio di anticipare l’orario della accensione dei termosifoni nelle scuole in questi giorni di freddo insolito sia stata rispettata da chi di dovere.

Qualcuno obietterà con la frase che Orson Welles mise in bocca a Humphrey Bogart in “Quarto potere”: «E’ la stampa, bellezza!». Ma quello era un bellissimo film. La realtà con la quale dobbiamo   fare i conti, invece, è il rispetto della verità. E la verità, nel caso dell’ospedale della cittadina alle porte di Napoli, è che vi è stata un’affluenza enorme di persone che hanno fatto ricorso alle cure di quell’ospedale nel periodo pre e post natalizio, e non c’era più disponibile né un letto, né una barella; ma, nonostante ciò, i medici hanno salvato la vita a quelle due donne praticando loro, in emergenza, delle cure che possono avere efficacia solo tenendo il paziente in posizione supina e due ore dopo hanno potuto rimandarle entrambe a casa sane e salve. L’alternativa era dire: non c’è posto, cercatevi un altro pronto soccorso. E così la sindaca di Roma, avrebbe potuto fare come altri sindaci: chiudo le scuole causa il freddo eccezionale. E al posto di quelle due fotografie ne sarebbero finite tranquillamente altre due. Che ma magari mettevano in mostra un paio di star sui campi di sci.

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