ORA DI PUNTA/ Tutti proni ad accogliere il padrone della Turchia

di GIOVANNI PEREZ – Gentiloni, Minniti e ministri vari hanno accolto a Roma e stretto la mano al padrone della Turchia, Recep Tayyp Erdogan.  Pazienza per Papa Francesco, che, come Gesù, deve perdonare anche gli assassini; ma dai nostri governanti vi era da aspettarsi uno scatto d’orgoglio se non di dignità. Invece nulla: Gentiloni e compagni sono troppo intenti alla campagna elettorale, raccontando di essere riusciti a frenare l’afflusso di migranti anche grazie alla Turchia di Erdogan. I nostri governanti dovevano rifiutarsi di accettare che l’uomo, macchiatosi di violente repressioni contro chiunque nel suo paese osi contrastarlo e che ha riempito le carceri turche di giornalisti, entrasse in Italia. E invece hanno avuto la sfacciataggine di far finta di nulla.  Anzi lo hanno accolto con tutti gli onori
Ma a che prezzo! Non parliamo dei miliardi di euro (anche italiani) che il dittatore ha incassato senza batter ciglio per accogliere dei disperati in fuga da guerre e fame, il che al limite potrebbe anche essere comprensibile. Quello che invece non è accettabile, tra le varie cose,  è che Erdogan perseguiti, torturi e assassini i curdi, che fino a ieri avevano combattuto il nemico comune: l’Isis.
Che Erdogan e, con lui tutta, la delegazione che lo accompagna, abbiano la coscienza sporca emerge da un particolare sintomatico: il categorico rifiuto di incontrare i rappresentanti della stampa durante la permanenza in Italia. Il motivo accampato: una agenda piena di impegni. In realta una scusa ridicola che maschera il desiderio di sottrarsi a delle domande ritenute “scomode” se non “provocatorie”. In particolare quelle sul comportamento dei soldati della Mezza Luna dopo la conquista della  città di Afrin, nel nord della Siria, strappata alle milizie curde con atrocità come  il taglio dei seni praticato dai soldati turchi alle soldatesse curde cadute prigioniere.
A un individuo che tollera o copre, se non ordina direttamente, simili barbarie  il nostro governo ha riservato un’accoglienza con tutti gli onori. Né risulta che si sia levata una sola voce dall’opposizione per opporsi a tanto generosa ospitalità e per deplorare che Erdogan sia venuto a sollecitare sostegno all’accoglienza della Turchia nell’Unione europea e al consolidamento della sua presenza della Nato.
Ma questo resta solo un pio desiderio di coloro che credono ancora negli ideali di chi è caduto per la libertà. Altri tempi, altri uomini.

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