Operazione “Boccone amaro”: sequestrati a Roma ristoranti e gelaterie delle società dell’imprenditore Francesco Varsi

Sono stati sequestrati nel centro di Roma noti ristoranti, gelaterie e pizzerie riconducibili all’imprenditore campano Francesco Varsi. L’operazione ha portato anche al sequestro di immobili, autoveicoli, preziosi, beni aziendali e partecipazioni societarie per circa 10 milioni. I sigilli nel pieno centro città sono scattati con l’operazione ‘Boccone amaro’.

 Tra gli esercizi commerciali oggetto sotto sequestro emergono, per importanza economica e notorietà, il ristorante ‘Varsi Bistrot” di via della Conciliazione; il ristorante ‘Frankie’s Grill’ di via Veneto; i ristoranti ‘La Scuderia’ e ‘La Piazzetta del Quirinale’ (già ‘Al Presidente’), ubicati in prossimità della Fontana di Trevi; il ristorante ‘Da Augustea’ di viale di Trastevere; una lussuosa villa (con annessi terreni) in zona San Polo dei Cavalieri (Roma).

All’imprenditore, da anni residente della capitale, sono state contestate “numerose e sistematiche condotte delittuose di evasione fiscale, perpetrate attraverso il complesso reticolo societario oggi in sequestro”, spiega una nota della Gdf. Varsi sarebbe un imprenditore “specializzato” nel delinquere nel settore tributario.

In particolare, sono stati sequestrati capitale sociale, quote societarie e interi patrimoni aziendali di 8 società, con sede a Roma, operanti nel settore della ristorazione (ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie); quote societarie di una società, con sede a Roma, operante nel settore dell’enologia; 19 unità immobiliari, tra fabbricati e terreni, nei comuni di Roma e Ardea (Roma); 13 auto e moto; conti correnti e titoli; preziosi (orologi, gioielli, ecc.), per un valore complessivo di stima pari a circa 10 milioni di euro.

Tutti i beni sequestrati sono da oggi gestiti da un pool di amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma.

L’inchiesta ha individuato in Francesco Varsi, 70 anni, il ‘dominus’ – sottolineano le Fiamme gialle – di un articolato sistema societario, attraverso il quale ha “schermato”, nel tempo, un ingente patrimonio, assolutamente sproporzionato rispetto alla sua modestissima capacità reddituale. Varsi – spiega la Gdf – è già noto alle Forze di polizia per i suoi numerosi precedenti e condanne, nel lunfo arco di tempo che va dal 1966 al 2011, tra l’altro, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, minaccia, emissione di assegni a vuoto, lesioni personali, furto e rapina.

All’imprenditore è risultata riconducibile, di fatto, la gestione – diretta o indiretta – di otto compagini societarie, formalmente intestate ai familiari e ad una ulteriore persona giuridica, a sua volta titolare dei pacchetti societari di altre società, anche “allo scopo di occultare i proventi milionari di numerosi reati fiscali”. In particolare, sono state contestate “numerose e sistematiche” evasioni fiscali, perpetrate attraverso il complesso reticolo societario oggi sequestrato: secondo gli inquirenti Varsi sarebbe un imprenditore “specializzato” nel delinquere nel settore tributario.

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