Ci risiano, secondo il solito copione: una nave della Ong tedesca Sea Eye, la “Alan Kurdi”, ha soccorso al largo davanti alle coste libiche un gommone semisgonfio con 64 migranti (tra cui 10 donne e 6 bambini) a bordo; poi ha twittato: “Sono tutti al sicuro sulla nostra nave”, ma non si sa dove si stia dirigendo. L’allerta era scattato su segnalazione di Alarm Phone, il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà e che aveva ricevuto una telefonata dall’imbarcazione.
La Ong ha postato su Facebook anche un breve video in cui si vedono i migranti prima sul gommone e poi a bordo della Alan Kurdi: alcuni si inginocchiano per ringraziare verso il cielo, altri sono avvolti nelle coperte. Questo il messaggio di Alarm Phone: “Alan Kurdi ha svolto con successo l’operazione di soccorso, salvando 64 persone. Questo caso dimostra l’importanza dell’intervento della flotta civile”. Dopo la prima chiamata delle 10, il servizio telefonico ha ricevuto una seconda telefonata dall’imbarcazione, nella quale i migranti dicevano di aver bisogno di cure mediche. “Abbiamo ricevuto la loro posizione Gps” ma “le autorità che abbiamo chiamato sono irraggiungibili” dice ancora la Ong. Le indicazioni sulla posizione del gommone – sostiene sempre Alarm Phone – sono state inviate via mail sia alla Guardia Costiera libica sia alla Alan Kurdi, che si trovava in zona alla ricerca del barcone con una cinquantina di persone, che forse è lo stesso dato per scomparso due giorni.
Il ministro dell’interno Matteo Salvini – sempre secondo copione – ha subito diffuso questo messaggio: “Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo“.
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