Situazione congelata per i 49 migranti che si trovano da settimane nel Mediterraneo a bordo delle due imbarcazioni delle organizzazioni non governative “Sea Watch” e “Sea Eye” che non trovano accoglienza in nessun paese europeo, cioè non soltanto a Malta e in Italia.
Per quanto riguarda il nostro paese è il ministro dell’Interno Matteo Salvini a dichiararsi irremovibile con la motivazione che se si cede si fa un favore ai trafficanti di esseri umani, agli scafisti, che potranno ingannare i migranti inducendoli a salire sui loro barconi con la speranza di essere raccolti in mare dalle unità delle ong.
E spiega: «Su questa scrivania ho firmato il permesso di arrivare in Italia a centinaia di donne e bambini riconosciuti in fuga da associazione serie e che avranno in Italia il loro futuro. Poi basta: per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono, erano e saranno chiusi. Grazie a questo traffico gli scafisti comprano armi e droga; io non sarò complice di chi vende a esseri umani per poi comprare armi e droga. Le ong non hanno obbedito a indicazioni precise impartite. Chi fa i soldi sulla pelle della gente non ha un porto. Donne e bambini sui barconi non ne voglio vedere. Gli scafisti devono cambiare mestiere o pianeta e chi ne è complice non avrà mai il mio sostegno».
E in polemica con sindaci e presidenti di Regione che vogliono opporsi al decreto sicurezza disobbedendo o appellandosi alla Corte Costituzionale afferma: «Dico ai sindaci e governatori ribelli, al governatore della Toscana, al sindaco di Napoli: ma non avete un po’ di vergogna, ritegno, buon senso e dignità? Chi non riesce a risolvere i problemi di Napoli, Palermo, Firenze, Milano deve passare le giornate a preoccuparsi dei problemi dell’altra parte del mondo? Occupatevi degli ospedali della Toscana e della Calabria, dei treni. Provate ad aiutare gli agricoltori, i commercianti. Forse, visto che non ne siete capaci, dovete occuparvi dei problemi del mondo? Finché sarò al ministero, le regole si rispettano. Non esistono solo diritti ma esistono anche i doveri”.
E invece – prosegue Salvini – “ringrazio i tanti immigrati regolari e perbene che pagano le tasse, fanno un lavoro onesto e sono italiani quanto me. Voglio un paese aperto, ma chiuso per i trafficanti. Se cediamo il 6 gennaio dal giorno dopo siamo da capo e gli scafisti torneranno a far quattrini e le Ong che non rispettano le norme tornano ad aiutare i trafficanti”.
In un altro post il vicepremier e ministro dell’Interno ha commentato così la frase della Ong Sea Eye “L’Italia non è Salvinia”: «Fate quello che volete, ma per chi non rispetta le leggi, i porti Italiani sono e rimarranno chiusi».
Intanto anche oggi, all’Angelus, è venuto dal Papa un appello ai leader europei a fare sbarcare i migranti dalla Sea Watch e dalla Sea Eye. E in un tweet la ong Sea Eye scrive: “Il Papa è con noi. Grazie al Vaticano e al Papa. Tutti gli umani sono uguali”. Sulla sua nave ‘Professor Albrecht Penck‘ ci sono 17 migranti vicino a Malta senza l’ok allo sbarco.
A sua volta il premier maltese Joseph Muscat ha detto che «Malta non diventerà il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri paesi non vogliono accogliere. In un’intervista a One Radio, Muscat ha chiarito che è sua responsabilità non creare un precedente facendo sbarcare i 49 migranti bloccati sulle due navi. Il governo – ha affermato – deve trovare un equilibrio tra protezione di vite umane e proteggere Malta e la sua sicurezza, evitando che siano minacciate».
Commenta per primo