Nuovi indagati per il crollo del ponte Morandi. Sospeso l’abbattimento della pila 8 causa amianto

Nuovi indagati per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato lo scorso 14 agosto causando la morte di 43 persone. Gli uomini del primo gruppo della Guardia di Finanza hanno notificato ieri i nuovi avvisi di garanzia. Gli indagati, tra Spea e Autostrade, sono più di una decina.

Intanto in alcuni campioni prelevati dalla pila 8 dell’ex viadotto Morandi sono state trovate “tracce di amianto. Si tratta di quantità minime rilevate grazie a alcune indagini ‘spinte’ che al momento non hanno eguali come livello di approfondimento”. Lo ha detto Gabriele Mercurio, ingegnere di polizia mineraria e membro della Commissione esplosivi riunita in prefettura a Genova. “Adesso – ha detto ancora Mercurio – attendiamo che sia valutata sotto il profilo sanitario e ambientale la compatibilità di utilizzo degli esplosivi rispetto alla presenza di amianto”. “Tracce di amianto sono state trovate e quindi è necessario fare una valutazione fondata scientificamente per valutare se l’esplosione possa determinare o meno problematiche di natura sanitaria o ambientale – ha ricordato Merlino -. Tutte le valutazioni di questo tipo prendono in esame la possibilità non solo dell’utilizzo dell’esplosivo ma anche di altre tecniche”.

Di conseguenza la Commissione esplosivi ha sospeso  l’abbattimento della pila 8 del ponte che avrebbe dovuto essere distrutta sabato tramite esplosione controllata. Lo si apprende al termine della riunione della Commissione esplosivi che si è tenuta in prefettura. “Siamo in stand by – ha detto Danilo Coppe, titolare della Siag, la ditta di esplosivistica civile cui è demandato il compito di distruggere le parti del ponte che non si devono smontare”.

“Senza ok della commissione esplosivi noi non ci muoviamo, quindi dobbiamo lavorare con i tecnici di Asl e Arpal per trovare una giusta progettazione per la demolizione della pila 8 che metta insieme tutte le misure che servono per garantire l’incolumità dei cittadini e degli operatori del cantiere”. Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci conferma lo stand-by imposto dalla commissione esplosivi per l’abbattimento della pila 8 di ponte Morandi con microcariche di dinamite. Confermata anche da Bucci la presenza di amianto, anche se in tracce minime, sotto la soglia di allerta e sotto forma di amianto naturale e non artificiale ma sufficiente a far scattare una sorta di cautela extra. Su 40 campioni di calcestruzzo esaminati, l’amianto sarebbe risultato presente in 7. Nel caso l’ok della commissione esplosivi non dovesse arrivare neppure dopo la presentazione di un’integrazione al piano di prevenzione del rischio amianto da parte delle aziende coinvolte, il commissario conferma di avere un piano B che non preveda l’uso di dinamite anche se quella resta la strada preferenziale. “Possiamo avere un piano B o C per la pila 8 – continua Bucci – ma non ho alcun piano alternativo per le pile 10 e 11”.

Se il problema è l’amianto presente nella mescola del calcestruzzo con cui è stato costruito il viadotto, la questione dell’abbattimento si riproporrebbe per i due piloni dalla forma a v rovesciata, quelli che insistono sulle case, sul cantiere est. “Ma il ponte va abbattuto – sottolinea il sindaco – e quindi dobbiamo trovare una via che permetta di utilizzare l’esplosivo su tutte le pile senza rischi per la salute”. Per ora la prima data utile per l’operazione rinviata è quella di sabato 16 marzo. “Abbiamo già modificato il project plan, ma dobbiamo cercare di non perdere la data del 31 marzo per l’inizio della ricostruzione”.

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