Naufragio di un’imbarcazione carica di migranti al largo di Lampedusa. Guardia Costiera e Guardia di Finanza hanno recuperato i corpi di tre donne e di due uomini

Le ricerche dei corpi di migranti annegati al largo di Lampedusa (foto Ansa/AP di Mauro Seminara)  

Sono 5 i cadaveri recuperati fino ad ora dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza dopo il naufragio di una imbarcazione con 149 migranti a bordo, avvenuto ieri a un miglio dalla costa di Lampedusa. I corpi di tre donne sono stati recuperati in mare dalla motovedetta della Guardia Costiera CP 324, altri due sono stati ritrovati a terra da personale della Guardia di Finanza.

La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo“. Già da ieri sera il procuratore aggiunto Salvatore Vella sta seguendo sistematicamente l’evolversi del caso dopo aver gestito la complessa macchina dei soccorsi.

Le operazioni di recupero naufraghi davanti a Lampedusa (foto Ansa/AP di Mauro Seminara)

La prima salma è stata recuperata a riva, a Cala Galera, dai militari della Guardia di Finanza. Anche il secondo cadavere è stato avvistato in spiaggia, ma le onde lo hanno trascinato di nuovo in mare. A ripescarlo è stata la motovedetta Cp300 della Guardia costiera di Lampedusa.

Sono proseguite per tutta la notte, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, le ricerche in mare in seguito al naufragio. I 149 migranti tratti in salvo dalle motovedette della Guardia Costiera, tra i quali 13 donne e 3 bambini, avevano riferito che sul barcone vi erano altre venti persone.

Il naufragio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, poco prima del tramonto, a circa un miglio dalla spiaggia dell’Isola dei Conigli. La barca, che non aveva richiesto aiuto né segnalato la sua posizione alla Guardia Costiera, si è capovolta a causa del mare in tempesta. Nelle ricerche, ostacolate dal maltempo, sono state impiegate due motovedette e un aereo della Guardia Costiera, una nave e un elicottero della Marina Militare, una motovedetta e un pattugliatore della Guardia di Finanza.

Due naufraghi sul molo di Lampedusa disperati perché tra le persone salvate non ci sono le loro mogli. I due uomini, un giovane eritreo e un libico, sperano ancora che i soccorritori, che stanno perlustrando l’area, possano individuare e mettere in salvo le due donne.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato: «Ieri sera ho sentito il ministro Lamorgese, in queste ore stiamo seguendo con molta apprensione quello che sta succedendo. Una cosa è certa, noi dobbiamo lavorare per fare in modo che le imbarcazioni non partano più dalle coste libiche, tunisine e del Nordafrica. Ci stiamo lavorando con tutte le nostre forze”.

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