MotoGP: ad Assen uno strepitoso Valentino Rossi suona la 9° sinfonia in gialloblu

rossidi Fabio Camillacci/
Un trionfo nel segno del giallo Valentino e del blu Yamaha, binomio vincente nell’università della moto: Assen, Olanda. E così, il “Dottore” dipinge un importante allungo in classifica su Lorenzo che è 3° sul circuito olandese: adesso in classifica piloti, i punti di vantaggio del pesarese sul compagno e rivale maiorchino sono 10. Sul podio, splendido 2°, è un rigenerato campione del mondo Marquez, che ingaggia con Valentino (foto Reuters-Gazzetta.it) un duello ravvicinato per tutta la gara, ma ne esce sconfitto nel contatto degli ultimi metri: un contatto che poteva costare l’ennesima caduta a Marc.
Col cuore in gola all’ultima curva. Una prova di strenua resistenza, quella fornita da Rossi, che ha sempre avuto l’assatanato Marc negli scarichi per tutta la gara. La precisione della Yamaha, il motore della Honda, le linee di Rossi e la grinta di Marquez. Uno vero spettacolo. Al 20° giro il sorpasso dello spagnolo, al 24° la replica di Rossi. Adrenalina pura che scorre a fiumi. Fino all’ultima staccata: Marquez ci prova, entra duro, i due si toccano con Vale che regge e deve andare largo a tagliare la chicane: il primo sul traguardo è lui, Marquez deve arrendersi. A quel punto si temono sanzioni, race direction allertata, Livio Suppo ci si precipita, ma è tutto ok. Sarebbe stato un peccato rovinare questo show con una decisione a tavolino.
Gli altri piazzamenti. Rossi, Marquez, Lorenzo: questo il podio. A seguire: Iannone è 4° e salva l’onore di una Ducati che incassa anche il 12° posto di Dovizioso, scivolato però al quinto posto in classifica mondiale per la risalita di Marquez; 5° Pol Espargaro, 6° Crutchlow (che torna a punti dopo tre delusioni di fila), 7° Smith, 8° Pedrosa con la mano acciaccata nella scivolata del warm up. 11° Petrucci.
Il Dottore suona la “nona”. Nona sinfonia per Valentino ad Assen, numero 111 in carriera, terzo centro stagionale e 12° podio di fila: la decima corona si materializza sempre più all’orizzonte. Concentrazione, velocità, determinazione e fiducia, le chiavi del successo di Rossi, unitamente a un sorriso dietro al quale camuffa la ferocia di voler sbranare i rivali. Assen per lui era una gara chiave: bisognava fermare la marea Lorenzo, sempre più impetuosa dopo i quattro successi di fila, e difendere il primato iridato. Missione compiuta. Contro il maiorchino e anche contro Marquez. Prima con la testa, poi con il polso. Sull’abbrivio dell’ottimo venerdì, con una pole perentoria impreziosita dall’8° tempo di Lorenzo, Rossi ha condotto una gara impeccabile, resistendo fino alla fine a un Marquez tenacissimo. Applausi. Non si può pretendere di più da Rossi in un week end chiave della stagione, disputato con i nuovi telai Yamaha. Risposta da campione, anzi da fuoriclasse. È l’uomo da battere: per Lorenzo non sarà facile.
Il grande rivale di Rossi: Lorenzo. Jorge ha limitato i danni, terzo: è scattato splendidamente dall’8° posto e recuperato bene nei primi giri, ma si è un po’ avvitato sui problemi del week end. Qualche scatto di nervosismo, l’insofferenza per gomme dalla carcassa più rigida che non gli piacciono (un vecchio disco che Jorge ogni tanto rispolvera, ma che è gracchiante per le sue ambizioni), fatto sta che il maiorchino ha confermato che se qualcosa non gli calza a pennello, non riesce a guidare del tutto sopra i problemi. Rossi lo sa bene e su queste cose sa come trasformare una smagliatura di un rivale in una ferita dell’animo.
La gara. Cielo nuvoloso, ma corsa asciutta, anzi baciata dal sole. Rossi capitalizza la pole resistendo bene ad Aleix Espargaro alla prima staccata, mentre Lorenzo è quinto alla prima curva e già terzo al primo passaggio dopo un avvio strepitoso. Cadono Miller e Barbera all’ultima chicane, mentre davanti è fuga a tre: Rossi, Marquez Lorenzo, con tempi simili e ritmo forsennato. Dopo 3 giri il loro vantaggio è già di 1″ sul quarto, Iannone. Il terzetto si scioglie, resta un duello: Vale-Marc. Loro due, quelli dell’Argentina e di una rivalità amicizia condita dalla voglia di primeggiare. Sempre e comunque. Lorenzo si stacca (4” a metà gara), Bradl cade (mano infortunata) e la lotta per il successo è un affare fra Rossi e Marquez. Vicini, vicinissimi, sul filo dei millesimi e dei cordoli. Al 20° giro attacco alla prima staccata e sorpasso di Marquez. I loro tempi si alzano, i due si studiano, ma il duello resta. A tre giri alla fine Rossi ripassa davanti nel tripudio, con Marquez che tenta la replica, ma viene respinto con perdite. Assalto finale alla chicane. Con giallo. Il colore di Valentino. Erano quasi 6 anni che Vale non vinceva una gara partendo dalla pole: capitò nel GP di San Marino del 2009. Guarda caso, proprio l’anno del suo ultimo titolo Mondiale. Un bel segnale per il giallo Valentino e il blu Yamaha.

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