Soffre ma vince l’Italrugby contro il Canada: al termine di una partita equilibrata e piena di errori, gli Azzurri ottengono quel successo che consente loro di continuare a sperare nel passaggio ai quarti di finale della Coppa del Mondo. Dopo il mediocre esordio contro la Francia la Nazionale di Jacques Brunel era attesa al riscatto; che a Leeds è arrivato, ma solo parzialmente. Nel punteggio, perchè la vittoria contro il Canada, considerate anche le attuali condizioni degli Azzurri oltrechè le assenze di Andrea Masi e capitan Sergio Parisse, non poteva essere data per scontato. Meno nella prestazione. Ancora tante, troppe, però le sbavature in una partita vinta più per esperienza, e demeriti canadesi, che non per chiara superiorità tecnico-tattica.
La partita. A Elland Road l’Italia mette in campo orgoglio e cuore, ma poco altro. Sbaglia insolitamente tanti placcaggi (addirittura 31), subisce il vantaggio territoriale dei canadesi (58%) e il loro maggior possesso palla (59%), è vulnerabile in mischia, disordinata e confusa nella trequarti. Il passaggio del turno resta (teoricamente) aperto, ma domenica prossima contro l’Irlanda, tra le favorite per la vittoria finale, l’epilogo appare inevitabilmente già scritto. Il Canada, rivoluzionato da sei cambi rispetto alla sconfitta proprio contro gli irlandesi nell’esordio mondiale, parte meglio, smanioso di imporre la sua fisicità. E dopo un calcio piazzato trasformato da Nathan Hirayama arriva anche la prima meta: spettacolare “cost to cost” di Daniel Van Der Merwe, che scambia con Ciaran Hearn prima di schiacciare tra i pali. La più bella meta dei mondiali. L’Italia ha il merito di avere un’immediata reazione: Edoardo Gori suona la carica, la meta è di Michele Rizzo.
Il finale al cardiopalma. Metabolizzato lo spavento, il finale di frazione esalta gli Azzurri: una meta di Carlo Canna viene giustamente annullata, due calci di Tommaso Allan ribaltano il punteggio. Chi si illude che l’inerzia della partita sia definitivamente girata, si sbaglia perchè ad inizio ripresa, nel giro di un minuto, l’Italia rischia il tracollo. Ma se la meta di Mark Evans è buona, quella di Phil Mackenzie è viziata da un avanti che solo il TMO riesce a smascherare. Superata la burrasca, l’Italia rialza la testa, trascinata anche da un ottimo Mauro Bergamasco che timbra così il suo quarto mondiale. E con Gonzalo Garcia firma la meta del definitivo controsorpasso (nella foto Ap-Gazzetta dello Sport: Gonzalo Garcia dopo la meta azzurra). Fino all’ultimo il Canada spera nel miracolo stile Giappone, ma all’Italia basta ritrovare un minimo di ordine difensivo per reggere l’urto e portare a casa una vittoria che salva l’onore, e poco altro: finisce 23-18 per l’Italia (nella foto Ap-Gazzetta dello Sport: Gonzalo Garcia dopo una meta azzurra).
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