MILAN, LUCI E OMBRE/ Un Meazza in festa saluta il nuovo corso e l’accesso ai playoff di Europa League. Ma nel Club rossonero spunta la prima grana economica

di FABIO CAMILLACCI/ Milan: un entusiasmo così, un pubblico così, al Meazza non si vedeva dai periodi più floridi dell’era Berlusconi. Rossoneri in scioltezza contro il modestissimo Craiova per il ritorno del terzo turno preliminare di Europa League: ma il 2-0 ai romeni  è solo l’appendice della festa. Per gli oltre 65mila spettatori di San Siro (65.763 per la precisione) comincia tutto più di due ore prima: boato all’ingresso in campo della squadra, e grandi applausi per Donnarumma che ricambia con lo stesso gesto e quello del pollice alzato. A fine riscaldamento poi, c’è un altro motivo per esultare: entrano in campo Biglia e Bonucci, acquisti bloccati dalle fideiussioni mancanti (di seguito spieghiamo la prevedibile grana economica), e lo stadio è una vera e propria bolgia. I tifosi chiamano e inneggiano all’ex laziale Lucas e soprattutto all’ex juventino Leo, nuovo idolo di chi tifa per il Diavolo. Non è finita: la gente scandisce a gran voce i giocatori all’annuncio delle formazioni e poi mette in mostra la bella coreografia in cui spicca la scritta: “AC MILAN, è triste il mio cuore lontano da te”. I colori sono il rosso, il nero e l’argento; i colori delle grandi notti d’Europa. Altri segnali di gradimento quando Gigio arriva sotto la Sud per prendere posto in porta. Craiova stesso con un gol per tempo: prima Bonaventura, poi il baby-bomber Cutrone. Milan al playoff di Europa League: l’avversario uscirà dal sorteggio di venerdi 4 agosto. Ma c’è un aspetto economico che rovina la serata milanista.

Le prime crepe economiche del Club rossonero. Bonucci e Biglia presenti a San Siro solo per salutare il pubblico: come all’andata infatti non sono scesi in campo perché non iscritti nelle liste Uefa per i preliminari. Un’assenza spiegata già il 23 luglio scorso: mancano le necessarie fideiussioni per completare l’acquisto dei due calciatori secondo le norme federali. In sostanza, il Milan, come tutte le società, deve dare garanzie economiche alla Figc: in particolare se il saldo cessioni-acquisti con altri club italiani è negativo. Deve versare entro l’11 agosto il 20% della rata relativa al 2017-18 e dare garanzie (fideiussioni) per il resto della somma. In caso di impegni ufficiali prima dell’11 agosto (come accade al Milan con l’Europa League), bisogna fornire le fideiussioni in anticipo se si vuole schierare un giocatore acquistato da un altro club italiano. Per l’Europa League le garanzie non sono arrivate, e a 8 giorni dalla scadenza, la ricerca di fideiussioni bancarie o di grossi istituti assicurativi sarebbe ancora in corso, non senza qualche problema.

Raffica di “no” delle banche per le fideiussioni. Il sito Calcioefinanza.it riporta che la richiesta a Banco BPM (sponsor del club fino al 2019) è stata respinta. La Banca avrebbe detto di non poter concedere alcuna fideiussione, viste le condizioni attuali del bilancio rossonero. E avrebbe specificato di non poter fare altrimenti, se si vogliono seguire le regole del sistema creditizio. Una situazione che si propone spesso per le società calcistiche e che viene risolta dando in “garanzia” alla banca alcuni asset (crediti su ricavi, immobili, marchio). Il Milan però si trova in una condizione particolare, avendo “impegnato” la totalità dei suoi asset con il fondo Elliott per il finanziamento dell’acquisto societario. La soluzione sarebbe liberare alcuni di questi asset, o trovare una banca estera che “controgarantisca”. Ma va trovata entro l’11 agosto.

I dirigenti del Milan si dicono tranquilli e continuano a cercare prestiti in banca. Il club rossonero è sicuro di trovare una soluzione per rispettare i termini per il deposito delle fideiussioni che permetterà di completare l’acquisto di Leonardo Bonucci e Lucas Biglia. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al Milan, la società sta consultando numerosi istituti bancari e sta lavorando con tranquillità per ottenere le garanzie necessarie entro l’11 agosto. La risposta negativa che il Diavolo avrebbe ricevuto da Banco BPM non scoraggia dunque il club.

Riflessioni e conferme. La grana fideiussioni potrebbe però essere solo la prima dal punto di vista economico per i nuovi proprietari sino-americani del Milan. I cinesi infatti hanno chiesto un prestito particolarmente oneroso, in tema di interessi, al fondo statunitense Elliott per rilevare il Club da Silvio Berlusconi: 300 milioni di euro. Un esborso che aveva fatto partire a fari spenti sul mercato la nuova società rossonera: “Possiamo investire solo 100 milioni per i nuovi acquisti”. Ovviamente, presumiamo, altri 100 milioni presi in prestito. E invece fino ad oggi il Milan ha già speso oltre 200 milioni per rinforzare la squadra e continua pure a cercare un bomber titolare di grido. Quindi, una cifra destinata a crescere e praticamente netta alla luce delle pochissime cessioni. Inutile dire che i soldi in eccesso investiti dalla coppia Fassone-Mirabelli, sono frutto di altrettanti prestiti. La ricerca delle fideiussioni bancarie per Biglia e Bonucci lo conferma. Insomma, da tutto questo si evince che il Milan è indebitato fino al collo: più di quanto non lo fosse nell’ultima parte della gestione Berlusconi. Pertanto, le considerazioni passate fatte da Altroquotidiano si stanno dimostrando più che fondate: i nuovi proprietari del Milan non hanno le spalle coperte, vivono di prestiti. Allo stato dei fatti si profilano due scenari. Uno catastrofico tipo “Crack-Parmalat”, l’altro più probabile e morbido: una cessione al fondo Elliott che ha messo i 300 milioni per arrivare al tanto sospirato closing. Presto i nodi verranno al pettine?

 

 

 

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