Mentre Salvini in diretta su La7 dice che il porto è chiuso, a Lampedusa arriva la “Sea Watch” e sbarca i 47 migranti. Lui attacca Toninerli, ma il pm sequestra la nave e indaga il comandante

Mentre Matteo Salvini in diretta tv da Firenze con Giletti per “Non è l’Arena” su  “La7” (foto a lato) ribadiva che i porti italiani sono chiusi e che alla “Sea Watch 3” non sarebbe stato consentito di far sbarcare i 47 migranti rimasti a bordo, sullo schermo scorrevano le immagini che mostravano in quello stesso momento l’arrivo della nave nel porto di Lampedusa (foto qui sotto) e la discesa a terra dei migranti.

Immediata e veemente la reazione del ministro dell’Interno e leader leghista quando è arrivata la notizia (smentita tre minuti dopo) che la decisione era stata presa dal ministro dei Trasporti, Toninelli: «Sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chiunque sia disponibile a far sbarcare gli immigrati irregolari su una nave fuorilegge. Qualcuno l’ordine lo avrà dato. Questo qualcuno ne dovrà rispondere».

Ma in realtà la decisione era stata adottata da un magistrato, il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, proprio per dare corso agli adempimenti sollecitati dallo stesso Salvini e cioè il sequestro della nave e l’apertura di una indagine sull’accusa alla “Sea Watch 3” di favoreggiamento della immigrazione clandestina.

Incassata in diretta la figuraccia, Salvini ha dovuto di conseguenza incassare e fronteggiare subito dopo in piazza a Firenze anche una contestazione durante l’annunciato comizio elettorale.

Comunque la Procura di Agrigento ha iscritto sul registro degli indagati, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il comandante della nave Sea Watch 3: Arturo Centore. Il provvedimento è stato notificato dalla Guardia di Finanza nel momento del sequestro probatorio della nave della Ong.

Centore, che ha nominato come difensori gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, è il primo indagato dell’inchiesta che era stata aperta, in un primo momento, contro ignoti. Sarà interrogato domani (martedì).

Il procuratore Luigi Patronaggio, già ieri sera, aveva annunciato che “si valuteranno le responsabilità della Ong”. Sull’isola, giunti venerdì per coordinare le indagini sul precedente caso della Mare Jonio, sono ancora presenti il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il pubblico ministero Alessandra Russo.

E Salvini si rianima e cerca di tamponare la figuraccia di ieri sera in tv: “Indagato per favoreggiamento il comandante della Sea Watch? Questo dimostra che non è Matteo Salvini il cattivo con le ong – ha detto a La7 – e conferma quello che sostengo da mesi, e cioè che favoriscono l’immigrazione clandestina e aiutano gli scafisti. E se c’è una Procura che lo conferma il mio lunedì è un bel lunedì”.

“La magistratura è indipendente, ci sono leggi e testi unici, ben venga il sequestro del mezzo gestito dalla magistratura attraverso la Gdf”, ha detto a sua volta il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.

 

LA LETTERA DELL’ONU SUL DECRETO SICUREZZA BIS:

RICHIESTA DI CHIARIMENTO DEL MINISTRO MOAVERO

Intanto, il ministro degli Esteri Enzo Moavero, ha incaricato il Rappresentante italiano alle Nazioni Unite a Ginevra, ambasciatore Cornado, di contattare i firmatari della lettera inviata dall’ONU all’Italia in merito al decreto sicurezza bis (che dovrebbe essere presentato samattina in Consiglio dei ministri), “per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate“. Lo precisa una nota della Farnesina sottolineando che “comunicazioni”, come quella ricevuta, “sono lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi” il cui contenuto “si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili“.

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