di NUCCIO FAVA – Confesso di essere un patito di Giannelli. Del resto lo si evince dai miei frequenti riferimenti alle sue vignette sulla prima pagina del “Corriere della sera”. Che sintetizzano più efficacemente di un editoriale una giornata politica e le imprese dei suoi protagonisti. Esemplare quella di ieri sul Def: “Sottrazioni e somme” con Di Maio-Salvini in doppia coppia separati da un segno meno danno come risultato uno , rappresentato dal presidente Conte; subito sotto torna la coppia Salvini e Di Maio, ma questa volta separata da un segno più che produce come risultato il ministro Tria. Un bel gioco di numeri, quasi uno scherzo da settimana enigmistica, che rende evidente la precarietà di tutta la manovra che il governo giallo-verde propone come la risposta più efficace alle difficoltà del paese. L’essenziale, per i due battaglieri vice-presidenti, è poter dire che restano in piedi Reddito di cittadinanza e Quota cento, con l’aggiunta della Flat tax, almeno iniziale, che consentirà la prosecuzione della maggioranza di governo, cucita sulle promesse elettorali dello scorso anno, da proiettare sulle prossime elezioni europee.
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