McDonald’s soffre la concorrenza e chiude 700 fast food

mcdonald'sChe McDonald’s, la catena di fast food più famosa del mondo, abbia qualche problema è ormai cosa nota da tempo. Da gennaio – quando ha lasciato il timone l’amministratore delegato Don Thompson – a oggi le politiche adottate non sembrano aver avuto successo, anzi. Come riporta il Washington Post i risultati negativi hanno portato l’azienda a decisioni drastiche: si chiuderanno 184 ristoranti negli Stati Uniti (59 in più di quelli che verranno aperti) e 700 in tutto il mondo, la metà dei quali tra Usa, Cina e Giappone.

Come sottolinea lo stesso giornale, le performance del brand sono talmente negative che la società ha deciso lo scorso marzo di non rivelare più i dati mensili. Le vendite dei ristoranti sono negative o in pari da 13 mesi consecutivi e non sembra esserci soluzione a questa fase discendente. Sono state introdotte nuove specialità, è stato allargato il menù, che ora offre molte soluzioni anche a coloro che non amano gli hamburger, ma nulla di tutto ciò ha impedito a McDonald’s di trovarsi oggi al punto più basso degli ultimi 40 anni.

Questa manovra di ridimensionamento fa parte di una scelta aziendale volta a ridurre i costi e all’inizio di questo mese sono stati annunciati anche una serie di tagli al quartier generale americano in Illinois. Tuttavia la società ha specificato che si tratta di una crisi “minima” considerando che opera ancora in più di 14.000 ristoranti solamente negli Usa. Secondo il quotidiano americano, per comprendere la crisi del colosso bisogna analizzare anche la crescita degli altri fast food americani, tra tutti Chipotle Mexican Grill che sembra aver scalato molte posizioni nella classifica di gradimento degli americani. Oltre a questo c’è una rivisitazione del concetto di fast food, ora chiamato “fast casual” – che include Panera e Shake Shake – che indica come gli americani siano disposti a pagare un prezzo superiore per i propri panini a fronte di una qualità maggiore e di ingredienti più appetibili. Queste nuove catene occupano adesso il 5% dell’intero mercato dei ristoranti, una percentuale cinque volte superiore a quella occupata quindici anni fa e nella quale McDonald’s continua a perdere terreno. (Askanews)

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