Continuano le singolari iniziative contro Virginia Raggi, sindaco M5s di Roma, iniziative che mai o rarissimamente sono state prese, anche dalla magistratura, nei confronti di un’amministrazione comunale appena insediatasi. Ieri la Procura della Repubblica di Roma è arrivata a disporre il sequestro, ad opera di personale della Guardia di Finanza, delle delibere con le quali la Raggi ha fatto due o tre nomine di dirigenti: nomine, per di più, sulle quali aveva chiesto il parere dell’Autorità anticorruzione presieduta dal giudice Cantone.
Naturalmente la Raggi ha dichiarato immediatamente di aver messo a disposizione i documenti richiesti, non avendo nulla da nascondere. Se la sindaca parla di “assoluta serenità”, il suo vice, Daniele Frongia ha commentato: “Non ne so nulla, da parte nostra non abbiamo nulla da nascondere e ovviamente collaboriamo con tutti”.
L’attenzione è concentrata in particolare sulle nomine di Salvatore Romeo, già dipendente del Campidoglio, a segretario del sindaco, con un forte aumento di stipendio, e di Raffaele Marra, nominato vice capo di gabinetto, e poi trasferito al tuono di capo del personale.
Il numero uno del Campidoglio, poi, è tornata sulla questione delle dimissioni dell’ex assessore Paola Muraro: “Io non sono entrata nel merito dell’avviso di garanzia: quando lei ha presentato le dimissioni io le ho accolte – ha spiegato Virginia Raggi – Sarà la magistratura a chiarire se ci sono profili d’illegittimità o meno. L’avviso di garanzia come l’invito a comparire è un atto dovuto, quindi ritengo che la posizione della Muraro sarà chiarita dalla magistratura e non voglio farle io un processo in questa sede”.
Sul futuro dell’azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti Roma la sindaca ha affermato: “In Ama ci sono un amministratore unico e un direttore generale, che cesserà le sue funzioni il 31 dicembre. E c’è già un bando per la ricerca di un nuovo direttore generale”.
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