MAGO MANCINI/ Il c.t. contro gli USA fa esperimenti e lancia molti giovani: il gruppo azzurro cresce, rimane sterile in attacco ma stavolta vince. Italiani di Genk in festa

di FABIO CAMILLACCI/ Più che la Nazionale maggiore di calcio, quella vista a Genk in Belgio nell’amichevole contro gli Stati Uniti, sembrava la Selezione azzurra che un tempo era “l’Olimpica”, cioè: la Nazionale sperimentale che andava alle Olimpiadi. In alcuni casi, per la verità, l’Italia di stasera sembrava addirittura l’Under 21, alla luce degli esordi dello juventino Kean (classe 2000) e di altri giovanissimi. Al punto che l’età media in campo era di circa 25 anni. Bene il centrocampista del Sassuolo Stefano Sensi, sufficiente il fantasista Vincenzo Grifo (nato in Germania da genitori italiani e oggi all’Hoffenheim), decisivo l’interista Matteo Politano, autore del tanto atteso gol-vittoria. Una rete che spezza l’incantesimo, una rete che interrompe il mal di gol solo al 94′. Al di là degli esperimenti e dei tanti assenti, l’ItalMancini conferma i progressi sul piano del gioco e del palleggio. In stile Sarri o “tiki-taka”, comunque figlio del guardiolismo by Pep. Nel calcio, si sa, è più facile giocare bene che vincere. E così come contro il Portogallo, tante occasioni ma azzurri con le polveri bagnate. Resta dunque il problema principale: a questa Nazionale manca un Bomber, un bomber con la “B” maiuscola. Immobile segna solo con la Lazio, soffre il palcoscenico internazionale. Rispetto agli altri ruoli, pertanto, dobbiamo aspettare che crescano nuovi attaccanti. Uno di questi potrebbe essere il 20enne milanista Cutrone che Mancini stavolta ha preferito lasciare all’Under 21 di Di Biagio. Il baby-bomber rossonero sembra nato per il gol; un po’ come lo era Pippo Inzaghi quando giocava.

L’1-0 azzurro fa gioire i tanti italiani presenti in Belgio. La Luminus Arena di Genk è a tinte azzurre grazie ai nostri tanti connazionali di prima e seconda generazione, presenti sugli spalti e quasi ansiosi di soffrire un po’ di nostalgia visto che prima della gara si sono sentite canzoni davvero vecchio stile, e quando alla fine è partita pure “Bella Ciao”, qualcuno si è addirittura commosso. Il passato dell’Italia sugli spalti, il presente e soprattutto il futuro dell’Italia del calcio in campo. Per dovere di cronaca bisogna dire che l’ItalMancini ha strameritato la vittoria, anche se aveva davanti una sorta di Nazionale statunitense sperimentale; anche tra gli americani infatti, sono stati diversi i volti giovani scesi sul terreno di gioco. Non a caso l’età media della Selezione a stelle strisce era di 22 anni, ancor meno degli azzurri. Ma per il “Mancio” e i suoi ragazzi, l’importante era ritrovare i gol e la vittoria. Così è stato, seppur con grande fatica e solo all’ultimo respiro. Ora mega-pausa per la Nazionale, Bonucci e compagni torneranno in campo a marzo 2019 per le qualificazioni a Euro 2020. Il 2 dicembre, ci sarà proprio il sorteggio dei gironi per i prossimi Europei. Intanto, volano alla Final Four della Nations League, 4 Nazionali non proprio vincenti, anzi: Inghilterra, Portogallo, Olanda e Svizzera. Per molti sono delle autentiche sorprese. Diciamo che per britannici e lusitani si tratta di una conferma dopo il bel Mondiale disputato dai “Leoni di sua Maestà” e il trionfo portoghese a Euro 2016. Peraltro, il Portogallo si qualifica alla fase finale della Nations League senza Cristiano Ronaldo (scelta di CR7 concordata con la Federazione). Per la gloriosa Olanda invece si tratta di un gradito ritorno dopo un brutto periodo di crisi, molto simile a quello dell’Italia. Ecco, se vogliamo, l’unica vera sorpresa è la Svizzera: una squadra però sempre difficile da affrontare. Appuntamento al prossimo anno con le Nazionali di calcio.

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