Mafia Capitale. L’ex sindaco Alemanno a giudizio per illecito finanziamento

L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno durante la presentazione dell'associazione "Azione Nazionale" a palazzo Ferrajoli, Roma, 09 novembre 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio in uno dei filoni dell’inchiesta a Mafia Capitale. Lo ha deciso il gup mandandolo a processo per corruzione e illecito finanziamento. L’udienza è stata fissata al 23 marzo davanti alla seconda sezione penale.

Nei confronti dell’ex sindaco non è contestato il reato di associazione di stampo mafioso. Secondo la Procura, Alemanno tra il 2012 e il 2014 avrebbe ricevuto 125 mila euro per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio. I soldi, in base all’impianto accusatorio, sarebbero giunti da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati e sarebbero stati versati alla fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno. Per il pm Alemanno, tramite Franco Panzironi, ex Ad di Ama e già imputato nel maxiprocesso di Mafia Capitale, avrebbe ricevuto, attraverso la fondazione, 75 mila euro per finanziare cene elettorali e altri 40mila per sostenere la fondazione.

“Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza. Ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare”. Lo ha dichiarato in una nota l’ex sindaco Gianni Alemanno, rinviato a giudizio in uno dei filoni di Mafia Capitale. “Affronto il processo con animo sereno – ha aggiunto – perché sono fiducioso nell’operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l’assoluta correttezza del mio operato”.

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