MADAMA SENZ’ANIMA/ Champions League, la Juventus di Sarri è sempre più brutta e perde anche a Lione contro la modesta squadra di Rudi Garcia. Niente è compromesso ma al ritorno a Torino servirà una “remuntada” per volare ai quarti

di FABIO CAMILLACCI/ Niente di nuovo sotto il sole juventino nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. La pessima Juventus “made in Sarri” perde 1-0 in casa del modesto Lione (attualmente 7° nel campionato francese e privo della sua stella Depay) e il fatto non ci stupisce più di tanto, alla luce dei tanti problemi della squadra bianconera. Questa Juve non è una squadra, non è un gruppo e le continue liti tra calciatori lo confermano: stasera bisticcio tra Bonucci e Matuidi prima della gara. La Juventus attualmente è una squadra in cui ognuno pensa al proprio orticello invece di remare per la causa comune. Rinnoviamo i complimenti a Nedved e Paratici per aver cacciato il vincente Allegri sostituendolo col perdente Sarri. La realtà dice che mentre il Manchester City vince 2-1 in casa del Real Madrid e il Bayern Monaco 3-0 a Londra contro il Chelsea, la Juve manda ulteriori segnali preoccupanti.

Il Lione dell’ex tecnico romanista Rudi Garcia morde nel primo tempo con Tousart, la Vecchia Signora si sveglia tardi. Per carità, nulla è perduto ma nel ritorno all’Allianz Stadium la Juve dovrà vincere con 2 gol di scarto per passare il turno. Al Parc Olympique Lyonnais, bianconeri inguardabili per oltre un’ora; inutile e tardivo l’assalto finale. Una serata estremamente deludente per Cristiano Ronaldo e compagni, come dimostrano le espressioni dei protagonisti in campo al termine del match. Sarri al via conferma il classico 4-3-3 con Dybala falso nove e Cuadrado-CR7 ai lati. In difesa, de Ligt torna accanto a Bonucci, Chiellini è tra i convocati ma non va nemmeno in panchina. A centrocampo si rivede Pjanic dopo l’affaticamento muscolare con Bentancur e l’impalpabile Rabiot al posto di Ramsey e Matuidi.

Rudi Garcia invece si affida ancora alla difesa a tre e prova a sorprendere i bianconeri con la foga dei suoi giovani rampanti, primo tra tutti Dembelé. Il copione del match ricalca quello di Napoli-Barcellona con la Juve che, come il Barça fa un possesso palla sterile, senza incidere, e il Lione attento e pronto a colpire alla prima occasione: traversa di Ekambi e gol vittoria siglato da Tousart che sfrutta una dormita della difesa juventina con de Ligt a bordo campo per infortunio. Il Lione corre, va a mille, la Juventus cammina: quello zero nella casella dei tiri in porta nella prima frazione di gioco dice tutto. Nella ripresa, il Lione si limita a controllare il match, Madama prova ad accelerare ma si sveglia troppo tardi. Inutile recriminare e protestare per due presunti rigori che non ci sono. Il 17 marzo per accedere ai quarti di finale servirà decisamente un’altra Juventus.

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