Macron convoca “per consultazioni” l’ambasciatore francese in Italia per reagire alle scelte e parole ostili di Salvini e Di Maio

Il presidente francese Emmanuel Macron  ha convocato a Parigi “per consultazioni”  il suo ambasciatore a Roma, Christian Masset. La notizia è accompagnata da una nota duramente polemica nei confronti del governo italiano in cui si parla di “attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento” e “dichiarazioni oltraggiose”. “Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un’altra”, insinua il ministero degli Esteri francese. Il riferimento è alla iniziativa – in verità sconcertante – dei giorni scorsi Di Maio di recarsi a Parigi per incontrare alcuni esponenti dei “gilet gialli” (foto), che da due mesi stanno attaccando Macron (chiedendone le dimissioni) con manifestazioni puntualmente sfociate in disordini nel cuore di Parigi. E’ vero che Di Maio ha motivato l’improvvida spedizione parigina nella veste di capo politico del M5s, ma è altrettanto vero che ricopre la carica di vice presidente del Consiglio e quindi finisce per coinvolgere il governo in un atto che può essere considerato ostile. Ma Macron ce l’ha anche con l’altro vicepresidente italiano, Matteo Salvini, che ha rinfacciato a a Macron il respingimento ripetuto di migranti alla frontiera con l’Italia di Ventimiglia.

Qualcuno ha annotato – esagerando – che “non era mai successo dai tempi della Seconda guerra mondiale che Parigi richiamasse il proprio ambasciatore in Italia. L’ultima volta accadde nel 1940 quando il Regno d’Italia entrò in guerra contro la Francia, consegnando la dichiarazione all’allora ambasciatore André François-Poncet”. In realtà   il portavoce del governo ha specificato che il richiamo dell’ambasciatore di Francia in Italianon è permanente, ma era importante dare un segnale“.

Tuttavia c’è ancora tensione con Parigi in materia di migranti. Il Viminale segnala che la Francia non sarebbe più disponibile ad accogliere i migranti della Sea Watch. Sugli immigrati della Sea Watch – spieganoo fonti del ministero dell’Interno – la Francia cambia idea, non li vuole più: Parigi ha fatto sapere al Viminale che “prenderà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici e ha aggiunto che appoggerà l’Italia per chiedere rimpatri più efficaci in alcuni paesi africani a partire dal Senegal”.

“Ora  – sottolineano le stesse fonti – ci si aspetta che Parigi dimostri con i fatti la buona volontà, collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano”.

“Il Viminale prende atto: anche i francesi non vogliono clandestini”, concludono le fonti del ministero dell’Interno, le quali aggiungono che ora il Viminale chiede un accordo con Parigi per favorire il rimpatrio dei senegalesi.

Naturalmente non poteva mancare l’occasione il pentastellato errante Alessandro Di Battista, il quale non si è accontentato di aver accompagnato Di Maio a Parigi, ma rilascia una dichiarazi0ne ostile verso il governo francese su altra materia:”Più che richiamare l’ambasciatore francese in Italia, suggerisco a Macron di richiamare in Francia i dirigenti francesi che dettano ancora legge nelle banche centrali africane”.

A sua volta su Facebook Di Maio scrive:  “Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista RIC è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d’opposizione in Italia, così il M5s incontra una forza politica di opposizione al Governo francese”.

“Tutte le rivendicazioni dei gilet gialli sono nel contratto di Governo. Macron è nervoso, gli sta sfuggendo il Paese”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo a Unomattina a una domanda sui “Gilet gialli” sottolineando che le rivendicazioni di questi gruppi sono “comuni” con il M5s. “Ci siamo conosciuti con alcuni esponenti – ha detto – rivendico il diritto di poter dialogare con tutte le forze politiche europee vogliamo creare un gruppo in Europa né di destra né di sinistra”.

A tentare di riportare la vicenda sui binari della correttezza istituzionale provvede il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi. Il quale ha dichiarato: “Al rientro a Roma del Presidente del Consiglio dalla missione all’estero, sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l’Ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l’amicizia fra i due Popoli. La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni”.

Dello stesso tono un intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

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