L’ex stratega elettorale di Trump, Stephen Bannon, sotto accusa per l’uso privato dei fondi raccolti per il muro ai confini con il Messico

Stephen Bannon, lo stratega della campagna elettorale che 4 anni fa portò Donald Trump a vincere le elezioni per la carica di presidente degli Stati Uniti, è apparso ieri ammanettato, ma comparirà solo virtualmente in tribunale dopo l’arresto con l’accusa di frode, perché  una cauzione da 5

milioni di dollari e restrizioni ai viaggi gli consentiranno di evitare ls prigione. Le limitazioni consistono nel potersi spostare fra New York e Washington, ma non gli sono consentiti viaggi internazionali o l’uso di voli o barche private. Sono le condizioni approvate per il rilascio poste da un giudice di New York.

L’ex controverso stratega di Donald Trump è accusato di frode dalle autorità di New York, insieme ad altre tre persone, nell’ambito della campagna online di raccolta fondi ‘We Build The Wall’, il muro di separazione ai confini con il Messico.

Bannon e i suoi amici “hanno frodato centinaia di migliaia di finanziatori capitalizzando sul loro interesse a finanziare la costruzione del muro al confine (con il Messico, ndr) e sotto la falsa pretesa che i fondi sarebbero stati spesi per la costruzione”, denunciano le autorità di New York. “Non solo hanno mentito ai finanziatori” della campagna ma “li hanno truffati nascondendo” l’uso reale dei fondi, molti dei quali andati a finanziare il loro stile di vita, aggiungono le autorità.

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