L’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, annuncia: “Mio marito ha rinunziato all’alloggio che era stato assegnato a me”. E a Di Maio dice: “Resto nel M5s”

L’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha annunciato che il marito – un militare alto in grado, come lei – rinuncia all’appartamento in centro a Roma che era stato assegnato a lei quando era ministro e che poi era stato assegnato a suo marito. L’annuncio della Trenta . c’è stato in una intervista andata in onda stamattina a Radio 24 con queste parole:  “Mio marito, che è il titolare dell’alloggio, pur essendo tutto regolare e non essendoci nulla che ci debba far sentire in imbarazzo, per salvaguardare la serenità della famiglia, ha presentato istanza di rinuncia all’alloggio. Spero che questo atto di amore serva a tacitare la schifezza mediatica che è caduta su di me”. “Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per poter fare un trasloco e poter rimettere a posto la mia vita da un’altra parte”, ha aggiunto, chiedendo rispetto: “Sono una donna di Stato e ho fatto dell’etica la base della mia vita”.
Poi, in riferimento alle  polemiche che ci sono state anche nel Movimento 5 stelle e all’invito rivoltole dia Di Maio a rinunciare a quell’appartamento, ha detto: “Non sono stata trattata bene, ma nei valori del M5S ci credo, non ho nessuna intenzione di lasciare il Movimento. Mi è dispiaciuto che, prima di parlare e giudicare, nessuno mi abbia chiamata per chiedermi come stanno le cose. La mia faccia è pulita, non smetterò di fare politica e di essere del Movimento. Ma forse una pausa di riflessione me la prendo, non ho deciso nulla”. “Credo che Di Maio, con cui ho parlato, abbia capito le mie ragioni – ha precisato – Io sono un militare e so che prima di comandare le persone ci si parla, so che un comandante difende i propri uomini”.

DUE GIORNI DI POLEMICHE.

La vicenda della casa della ex ministra della Difesa aveva oscurato, sul teatrino della politica e sulla scena mediatica, persino i grossi problemi del paese, i catastrofici danni del maltempo e il dibattuto parlamentare sulla manovra economica. Addirittura  la Procura militare  di Roma aveva aperto un fascicolo d’indagine (“senza indagati, né ipotesi di reato”, era stato precisato)  per accertare eventuali profili di sua competenza in relazione, come aveva sottolineato il procuratore militare Antonio Sabino.

Il fascicolo aperto dalla Procura militare è a “modello 45”, che è il registro degli atti che non costituiscono notizia reato. “Faremo tutti gli accertamenti del caso – ha spiegato il procuratore – per sgomberare ogni dubbio, anche da un punto di vista amministrativo”. Al momento si tratta di una indagine, ha ribadito, di puro carattere conoscitivo.

Ad aprire la finestra sulla vicenda era stata domenica la notizia, pubblicata dal Corriere della sera, sul fatto che l’ex ministra della Difesa (che è una militare di carriera) vive ancora nell’alloggio “di servizio” che le era stato assegnato quando era stata chiamata al governo. Ma le polemiche si sono acuite quando si è appreso che la casa, dopo che la ministra è uscita dal governo, era stata assegnata a suo marito nella qualità di ufficiale, anche lui, dell’Esercito.

A questo punto tutti, anche il suo partito, i Cinque Stelle, hanno chiesto alla Trenta di lasciare l’appartamento. Ma lei aveva tenuto il punto, spiegando che la casa è stata riassegnata al marito,  avendone pieno diritto, in osservanza di ogni regola.

Gli attacchi, però, erano arrivati anche dal M5s. “Questa cosa – aveva detto Di Maio – dal mio punto di vista non è accettabile. Ha smesso di fare la ministra due mesi fa, ha avuto il tempo per lasciare la casa, è bene che ora la lasci e se il marito, in quanto militare, ha diritto ad un alloggio può fare domanda e lo otterrà”. “Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi perché siamo quelli che si tagliano gli stipendi per finanziare opere pubbliche. E un movimento come il nostro – aveva aggiunto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano (M5S) – non può tollerare una cosa del genere”.

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